Cronaca

Autostrade, tratto della A7 chiuso per lavori in una galleria: fino a 16 km di coda tra Genova e Ronco Scrivia. Nodo genovese in tilt e proteste

Nuova mattinata di passione nel nodo autostradale genovese per la riapertura con due ore di ritardo di due cantieri fra Genova e la A7. Code anche in A26 e A2. Casello Genova Nervi chiuso: tensioni tra gli automobilisti, con anche un sit in di protesta improvvisato

Nuova mattinata di passione nel nodo autostradale genovese per la riapertura con due ore di ritardo di due cantieri fra Genova e la A7. A creare maggiori problemi lungo la Milano-Genova, in direzione del capoluogo lombardo, è stata la chiusura del tratto tra Ronco Scrivia e Vignole Borbera, non percorribile per consentire gli interventi di ripristino avviati durante la notte nella galleria Monreale.

La coda ha raggiunto i 16 chilometri, iniziando a Genova Bolzaneto. Il traffico è stato convogliato sulla statale 35, che si è quindi ingolfata e sono state inviate forze dell’ordine aggiuntive per agevolare il deflusso. Dopo le 12, per decongestionare l’area, è stato riaperto il tratto compreso tra Ronco Scrivia e Isola del Cantone tramite l’attivazione di una corsia in deviazione sulla carreggiata opposta, ripristinando la circolazione in entrambi i sensi di marcia lungo l’intera tratta.

Tutto il nodo genovese è in tilt e al casello Genova Nervi, rimasto chiuso, si sono registrate tensioni tra gli automobilisti, con anche un sit in di protesta improvvisato da mezza dozzina di loro. Incolonnamenti si sono verificati anche in A26, con un serpentone di un chilometro tra Ovada e Masone e coda tra il bivio A26-A10 Genova-Ventimiglia e Masone. In A12 coda di 4 chilometri tra Genova Nervi e il bivio A12-A7. Disagi anche in città con code lungo la strada Guido Rossa e nella circolazione del ponente.

Negli scorsi giorni ministero dei Trasporti e Autostrade hanno raggiunto un accordo per una nuova tipologia di ispezione delle gallerie liguri, il cui primo lotto di verifiche dovrà essere terminato entro il 10 luglio. Contro il piano ideato da ministero e concessionaria si è schierato il governatore ligure Giovanni Toti, che ha annunciato un’ordinanza che chiede a Mit e Aspi di predisporre entro tre giorni un nuovo progetto: “Abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per cercare di mitigare i disagi che ci sono”, ha spiegato Toti, parlando di una “situazione insostenibile” e di “un danno gigantesco” per l’economia.