Cronaca

Roma, il caso delle ambulanze incaricate dalla Regione di presidiare il Colosseo: multate 400 volte dal Comune

Verbali da circa 100 euro l’uno, consegnati quasi giornalmente all’indirizzo dei gestori privati convenzionati con l’Ares 118 perché le telecamere non "riconoscono" le targhe. Un intoppo burocratico che comporta ricorsi e raccolta documenti

Il Comune di Roma multa le ambulanze che transitano su viale di Fori Imperiali. Verbali da circa 100 euro l’uno, consegnati quasi giornalmente all’indirizzo dei gestori privati convenzionati con l’Ares 118. “Nell’arco di un anno e mezzo ne saranno arrivati almeno 400”, spiega a Ilfattoquotidiano.it Pietro Grossi, presidente della Misericordia Roma Sud, che ha ricevuto dall’agenzia regionale l’incarico di presidiare due postazioni nel pieno centro della Capitale, una a Piazza Venezia e l’altra al Colosseo. Per tutta risposta la confraternita ha intasato le caselle postali (elettroniche e fisiche) della Polizia locale e della Prefettura di Roma con i suoi ricorsi. Dando vita a un surreale contenzioso amministrativo.

Il problema è tutto burocratico. Circa tre anni fa, all’indomani degli attentati di Nizza e Monaco di Baviera, l’ente capitolino guidato da Virginia Raggi chiese alla prefettura un rafforzamento dei controlli in via dei Fori Imperiali, ottenendo la sostanziale pedonalizzazione e il presidio dell’Esercito italiano. Nei mesi a venire arrivò anche la zona a traffico limitato, che permetteva il transito sulla passeggiata dei Fori soltanto ai mezzi pubblici dell’Atac e alle biciclette. In teoria, sarebbe scontata l’autorizzazione al passaggio delle vetture di forze dell’ordine e del soccorso. E infatti, come spiegano dalla Polizia locale di Roma Capitale, il cervellone collegato alla telecamera del varco riconosce tutte le targhe “pubbliche”, dunque polizia, carabinieri, vigili del fuoco e anche quelle dell’Ares 118 e della Croce rossa italiana.

Ma non quelle “civili”, riconducibili ad associazioni – come appunto la Misericordia – che però svolgono un lavoro complementare per il servizio di emergenza, non riuscendo l’agenzia regionale a coprire tutto il territorio. “La nostra convenzione con Ares 118 dura da 16 anni – afferma Grossi – e da circa un anno e mezzo ci hanno assegnato una postazione a piazza Venezia e una al Colosseo”. Il problema è che le ambulanze della Misericordia sono immatricolate come fossero comuni veicoli privati. Dunque, ogni volta che transitano per via dei Fori Imperiali, il computer registra la targa e spedisce la contravvenzione alla sede dell’associazione senza alcun filtro umano. E senza che nessuno possa intervenire sul sistema. Anche in caso in cui il passaggio derivi da emergenze segnalate dal 118. “Saranno poi loro a dover fare ricorso, ma allo stato dei fatti non si può fare altrimenti”, spiegano dal Campidoglio.

Alla richiesta di spiegazioni della Misericordia Roma Sud, eloquente la risposta dell’Agenzia capitolina Roma Servizi per la Mobilità, che gestisce la mobilità in città: “La normativa vigente non prevede la circolazione dei mezzi adibiti al servizio ‘ambulanze’ nell’area pedonale di via dei Fori Imperiali (varchi 90 e 91, tratto compreso tra Largo Corrado Ricci e piazza del Colosseo) e della corsia riservata di via dei Serpenti (varco 77)”. Non conta che la Misericordia abbia già registrato presso Roma Servizi per la Mobilità le targhe e siano stati concessi i relativi permessi per la più ampia Ztl Centro Storico. L’Agenzia, viene specificato, “non è titolata a concedere deroghe”. Inutili le rimostranze del patron del “governatore” della confraternita, che parla di un “pesante equivoco”: “I transiti delle ambulanze avvengono per servizi in emergenza-urgenza essendo, come da documenti inviati, solo al servizio dell’Ares 118 Lazio”. Proprio l’Agenzia regionale ora dovrà lavorare per fornire al proprio partner privato tutta la documentazione necessaria per permettergli di contestare, uno per uno, i 400 verbali già arrivati e quelli che arriveranno in futuro. “Avremo un amministrativo che per un mese farà solo questo…”, commentano sconsolati dalla Regione Lazio.