Mondo

George Floyd, “smettiamo di vendere tecnologie alla polizia razzista”: i dipendenti di Google scrivono all’amministratore delegato

Oltre 1.600 impiegati del colosso del web hanno inviato il proprio messaggio al Ceo di Mountain View, Sundar Pichai: "Il retaggio razzista della polizia negli Stati Uniti risale alle sue radici, abbiamo una lunga strada da percorrere per liberarci da questo"

Oltre 1.600 impiegati di Google hanno firmato una petizione per chiedere all’amministratore delegato del colosso del web, Sundar Pichai, di interrompere la vendita delle proprie tecnologie alle forze di polizia americane. La notizia, diffusa dai media statunitensi, è legata agli ultimi episodi di abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, dopo la morte durante un fermo di polizia dell’afroamericano 46enne George Floyd.

“Il retaggio razzista della polizia negli Stati Uniti risale alle sue radici, quando le forze di polizia sono emerse per proteggere la ricchezza ottenuta dalla schiavitù e dal genocidio“, si legge nella lettera inviata dei dipendenti di Mountain View. “Abbiamo una lunga strada da percorrere per affrontare la piena eredità del razzismo ma, per cominciare, non dovremmo trarre profitto dalla polizia razzista”, proseguono gli impiegati di Google che chiedono a Pichai di “smettere di rendere disponibile la nostra tecnologia alle forze di polizia”.