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Elio: “Dopo questa esperienza col coronavirus forse le persone sapranno capire chi ha un figlio autistico”

Il cantautore ha parlato durante la due giorni di solidarietà organizzata dal Corriere della Sera ha parlato insieme a Lucio Moderato, direttore dei Servizi per l’Autismo di Fondazione Sacra Famiglia e Danilo De Blasio, direttore del Festival dei Diritti Umani

“Chi non ha il figlio autistico non si preoccupa di chi ha l’autismo. Esattamente come è accaduto a me, prima di diventare padre. Se le cose non le sai non ti preoccupi e se si parla di autismo il primo aspetto che bisogna trattare è l’informazione. Quella sensazione di paura, di angoscia, di imprevedibilità legata al Covid, che è stata vissuta da tutti ma che prima o poi terminerà, nel caso dell’autismo non termina mai. Quindi, dopo questa esperienza del coronavirus, forse le persone saranno in grado di mettersi nei panni di chi ha un figlio autistico“. Solo parole di Elio, che durante la due giorni di solidarietà organizzata dal Corriere della Sera ha parlato insieme a Lucio Moderato, direttore dei Servizi per l’Autismo di Fondazione Sacra Famiglia e Danilo De Blasio, direttore del Festival dei Diritti Umani. “Noi genitori di disabili siamo stati lasciati soli nel lockdown – ha aggiunto – È chiaro che chi vive in questo stato ormai si è fatto un armatura e quindi affronta tutto. Però non c’è stata attenzione alle esigenze di chi ha un figlio autistico. E se si interrompono le terapie a casa, come è accaduto, si perde del tempo che non torna più”.