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George Floyd, il fratello racconta la telefonata con Trump: “Non mi ha neanche lasciato parlare”

Philonise Floyd intervistato su Msnbc spiega come è andato il colloquio telefonico col presidente: "Tentavo di parlargli ma lui continuava a respingermi come se dicesse 'non voglio sentire di cosa stai parlando'"

Parla calmo, con la voce interrotta dal dolore Philonise Floyd, il fratello di George, il 46enne americano soffocato da un agente a Minneapolis. Intervistato da Al Sharpton di Msnbc, spiega di avere parlato al telefono sia col candidato dei democratici alla Casa Bianca Joe Biden che col presidente Donald Trump. “È stato tutto molto veloce, non mi ha neanche dato la possibilità di parlare“, ha detto Floyd raccontando la chiamata col presidente. “Tentavo di parlargli ma lui continuava a respingermi come se dicesse ‘non voglio sentire di cosa stai parlando’ “, ha raccontato. “Gli ho solo detto che voglio giustizia e che non potevo credere che avessero commesso un linciaggio in pieno giorno”, ha proseguito.

A Biden, invece, Philonise ha chiesto “giustizia per mio fratello. Ne ho bisogno. Non voglio vedere la sua faccia su una maglietta come gli altri (afroamericani morti per mano della polizia, ndr). Nessuno merita quel trattamento, le vite degli afroamericani contano”, ha aggiunto.