Politica

Voto elettronico, Viminale al lavoro per prima sperimentazione all’election day in autunno

Il sottosegretario all’Interno, Achille Variati, rispondendo a un'interrogazione in commissione Affari costituzionali, ha spiegato che si procederà "con sveltezza" all’avvio della commissione interministeriale assieme al Ministero per l'innovazione tecnologica. L''adesione sarà su base volontaria e non sostituirà il voto cartaceo. Brescia (M5s): "Due modelli: urna digitale o via app"

Il Viminale è al lavoro per una prima sperimentazione del voto elettronico da effettuare già al prossimo election day, previsto in autunno. Il decreto legge elezioni, la cui approvazione alla Camera è stata rinviata al prossimo 8 giugno, prevede infatti l’accorpamento del voto per le regionali, le comunali e per il referendum sul taglio dei parlamentari in un’unica data, ancora da fissare. Potrebbe essere quella l’occasione per sperimentare per la prima volta a livello nazionale l’e-voting: “Gli elettori voteranno nell’urna tradizionale e poi chi vorrà in alcune città potrà partecipare alla sperimentazione”, spiega il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, sottolineando che esistono due modelli da valutare: un’urna digitale o il voto via app.

Il sottosegretario all’Interno, Achille Variati, rispondendo proprio a un’interrogazione del deputato M5s Brescia, ha confermato infatti che il Viminale procederà “con sveltezza” all’avvio della Commissione interministeriale assieme al Ministero per l’innovazione tecnologica che dovrà “individuare le imprescindibili garanzie procedimentali volte ad assicurare il diritto di voto che rappresenta il cuore della nostra democrazia”.

La sperimentazione sarà su base volontaria e ogni soluzione proposta, aggiunge Brescia, “dovrà rispondere ai principi di personalità, uguaglianza, libertà e segretezza del voto, sanciti dall’articolo 48 della Costituzione”. Il deputato Cinquestelle da diverso tempo spinge sul voto elettronico: “Centinaia di migliaia di studenti e lavoratori fuorisede sono costretti a lunghi viaggi per tornare nel proprio di comune di residenza ed esercitare un diritto costituzionale”.

La sperimentazione del voto in via digitale non sostituirà comunque il voto cartaceo. Nel caso si scegliesse il modello dell’urna digitale, come già avvenuto in Lombardia con i famosi tablet, “la sperimentazione potrebbe riguardare gli elettori, su base volontaria, in un numero limitato di comuni”, spiega Brescia. Se invece lo scopo sarà anche quello di evitare gli assembramenti ai seggi, allora il modello scelto potrebbe essere quello del voto tramite un’applicazione.