Cronaca

Fase 2, pubblico un pezzo del codice sorgente dell’app Immuni. Il viceministro della Salute Sileri: “Sarà pronta entro 10-15 giorni”

Il ministero dell'Innovazione ha pubblicato i documenti sul quale si baserà il funzionamento. Il viceministro della Salute: "Rientra in una riorganizzazione della medicina territoriale e della medicina preventiva". Il Garante della privacy: "Una serie di interlocuzioni dovrebbero essere servite a rimuovere i dubbi e dovrebbero consentirci di poter consigliare agli italiani di scaricarla"

Immuni accelera e potrebbe essere disponibile nei prossimi 10-15 giorni, almeno così assicura il governo. Insomma, entro la “prima decade di giugno” dice il vice-ministro della Salute, Pierpaolo Sileri. La sperimentazione partirà in tre regioni, al Nord, al Centro e al Sud la sperimentazione della app di tracciamento Immuni. Mentre il ministero dell’Innovazione ha pubblicato sulla piattaforma GitHub i documenti e un primo pezzo del codice sorgente sul quale si baserà il funzionamento dell’app di tracciamento dei contatti che nelle intenzioni doveva essere uno dei pilastri della Fase 2 e diventerà uno strumento utile circa un mese dopo la fine del lockdown. Tra i pezzi mancanti c’è anche il parere definitivo sulla privacy, anche se il garante Antonello Soro ha lasciato intendere che le criticità sono alle spalle. In serata, l’incontro tra i ministri dell’Innovazione Pisano, della Salute Speranza e le regioni proprio sulle ultime fasi di avvio.

“Immuni arriva in 10-15 giorni. Immagino che per la prima decade di giugno arrivi. È un tracing importantissimo”, ha assicurato Sileri a 24 Mattino su Radio 24. L’app, ha spiegato, “rientra in una riorganizzazione della medicina territoriale e della medicina preventiva” e “quando sarà attivo darà ulteriori informazioni su tracciamento e diffusione della malattia”.

Dal suo ministero arriverà a breve al Garante la documentazione relativa alla valutazione di impatto sulla privacy sul quale poi l’Autorità garante per la protezione dei dati personali darà “un parere definitivo”, ha detto il presidente Soro nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare per la semplificazione della Camera.

“Allo stato – ha spiegato Soro – la norma che il governo ha inviato al Parlamento risponde alla richieste che avevamo fatto sulla scelta volontaria. Non è prevista, inoltre, la geolocalizzazione che è un altro elemento che avevamo sconsigliato anche perché è meno efficace. Una serie di interlocuzioni avvenute in queste settimane dovrebbero essere servite a rimuovere i dubbi e dovrebbero consentirci di poter consigliare agli italiani di scaricare l’app”.