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Usa, in Missouri la prima esecuzione da inizio pandemia. Le ultime parole del condannato: “Sono innocente”

Walter Barton, 64 anni, è stato ucciso con un'iniezione letale perché ritenuto colpevole dell'omicidio dell'81enne Gladys Kuehler nel 1991. Fino all'ultimo ha proclamato la sua innocenza

Si è dichiarato innocente fino all’ultimo, ma è stato giustiziato il 19 maggio nel carcere di Bonne Terre, Missouri. Quella di Walter Barton, 64 anni, è stata la prima esecuzione negli Stati Uniti dall’inizio della pandemia: per assistere, i testimoni hanno dovuto indossare la mascherina e sottoporsi alla misurazione della temperatura e disinfettarsi le mani. L’ultima condanna a morte era stata quella di Nathaniel Woods in Alabama il 5 marzo. Ohio, Tennessee e Texas le hanno annullate a causa della crisi Covid-19.

Barton era stato condannato per aver pugnalato a morte nel 1991 l’81enne Gladys Kuehler, trovata morta nella sua casa mobile a Ozark. Si è sempre detto innocente e lo ha ribadito nelle sue ultime parole. “Io, Walter ‘Arkie’ Barton, sono innocente e stanno giustiziando un uomo innocente”, ha detto poco prima di morire.

Martedì la Corte Suprema aveva respinto un ultimo appello al rinvio. Amnesty International ha dichiarato che la sua esecuzione è stato un atto “crudele” ed è stata eseguita “nonostante ci fossero prove e pareri di esperti, mai ascoltati da una giuria, che neutralizzavano gli elementi chiave che hanno portato alla sua condanna“.