Calcio

Higuain al River per seguire la tradizione? Da Tevez a Milito fino a Veron e Simeone: in Argentina il primo amore non si scorda mai

La storia del calcio di Buenos Aires, Rosario, Avellaneda e di altre città simbolo del pallone albiceleste sono piene di ritorni più o meno incredibili. Quello del Pipita potrebbe essere il prossimo. E in futuro? Occhio a Di Maria e Aguero

Jorge Higuain è stato un ruvido difensore che negli anni Ottanta ha giocato per una stagione nel campionato francese. L’esperienza europea ha fatto da cuscinetto tra l’avventura al Boca Juniors e quella più lunga con i rivali del River Plate. Da giovane era tifoso del Ferrocarril Oeste perché quella era la religione paterna. I due figli (Gonzalo è nato in Francia nel 1987, Federico a Buenos Aires tre anni prima) entrano presto nelle giovanili del River, dove frequentano anche le scuole collegate al club. In questi giorni si è parlato di un trasferimento di Gonzalo dalla Juventus al River. È prassi diffusa tra i calciatori argentini chiudere la carriera con la squadra del proprio cuore.

Nel 2018 Carlos Tevez è tornato a giocare nel Boca, dove aveva esordito tra i professionisti e club per cui ha sempre fatto il tifo. Maxi Rodriguez di Rosario è tornato qualche anno fa al Newell’s Old Boys, dove tutto era iniziato. In Argentina queste scelte passionali sono frequenti. Anche Juan Sebastian Veron è un figlio d’arte. Il padre è stato una bandiera dell’Estudiantes di La Plata negli anni d’oro dei Sessanta. Juan Sebastian è cresciuto calcisticamente nella squadra per cui ha sempre fatto il tifo e di cui oggi è il Presidente. Non sempre la squadra in cui un calciatore argentino fa le giovanili, esordendo in prima squadra, è la stessa per cui faceva il tifo da piccolo. El Cholo Simeone è nato come calciatore al Velez, ma lui ha sempre avuto nel cuore il Racing e qui infatti ha fatto l’ultima stagione da professionista dopo l’Atletico Madrid. E proprio il Racing gli ha dato la prima panchina da allenatore.

Storia simile è quella di Claudio Caniggia. Cresciuto nel River, ha esordito in prima squadra, ma poi nel 1995 si è regalato un’esperienza nell’amato Boca Juniors. Con lui in squadra c’era anche l’amico Diego Maradona. El Diez ha esordito con l’Argentinos Juniors, per un periodo ha simpatizzato per l’Independiente di Ricardo Bochini (lo dice in un’intervista degli anni Settanta) ma il Boca è sempre stata l’istituzione famigliare. I fratelli Milito hanno fatto le giovanili nelle due squadre rivali di Avellaneda. Diego al Racing, Gabi all’Independiente. Entrambi dopo l’esperienza europea hanno concluso con i club argentini degli inizi. Nelle rispettive partite di addio al calcio, i propri tifosi non hanno risparmiato fischi al rivale, in campo ad omaggiare il fratello.

Il padre dei due era invece tifoso del Boca. Se Diego era del Racing già dalla culla, sembra che Gabriel sia passato ad essere dei cugini un po’ più tardi. Pablo Aimar è nato a Cordoba, ha tirato i primi calci ad un pallone a Rio Cuarto, poi è passato alle giovanili del River. Qui ha esordito, ha continuato la carriera in Europa e ha concluso ad alti livelli proprio con la squadra biancorossa per poi voler indossare solo per un’ultima partita la maglia della sua primissima squadra, gli Estudiantes di Rio Cuarto. Tutto perfetto, se non fosse che Aimar nasce hincha de Boca. Chissà se vedremo un giorno Higuain con la maglia del River, lui che in Argentina è stato molto criticato per le prestazioni con la Seleccion. Di Maria al Rosario Central e Aguero all’Independiente saranno altre operazione di mercato di cui si parlerà in futuro.