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Cevher Toktas, il calciatore turco confessa di aver ucciso il figlio di 5 anni soffocandolo con un cuscino: “Non lo amavo”

a situazione era parsa da subito disperata tanto che dopo poche ore il bambino è morto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Bursa, una città a nord-ovest della Turchia. Nessuno si sarebbe accorto di nulla, ma dopo undici giorni il colpo di scena

Giocatore di calcio uccide il figlio soffocandolo con il cuscino. L’impressionante omicidio è stato confessato dal difensore turco Cevher Toktas e la notizia è rimbalzata in ogni angolo del web. Il piccolo di 5 anni era stato ricoverato d’urgenza in ospedale con i sintomi sospetti del coronavirus. Il bimbo aveva la febbre altissima e difficoltà a respirare. La situazione era parsa da subito disperata tanto che dopo poche ore il bambino è morto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Bursa, una città a nord-ovest della Turchia.

Nessuno si sarebbe accorto di nulla, ma dopo undici giorni il colpo di scena. Il padre confessa di aver soffocato il figlio e viene arrestato. “Ho messo un cuscino sulla testa di mio figlio spingendo – ha confessato in maniera sconcertante l’omicida – Dopo un po’ ho chiamato i dottori affinché non sospettassero nulla. Non ho mai amato il mio figlio più piccolo e non ho alcun problema mentale. L’unica ragione per cui l’ho fatto era perché non lo volevo, non lo amavo”. Toktas ha svolto una modesta carriera da difensore centrale prima in una squadra amatoriale della sua città poi nel 2008-2009 nelle fila dell’Hecettepe Sk – oggi team che partecipa nella massima serie turca – all’epoca nel campionato di terza categoria.