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Dagli USA ecco l’indossabile che sembra un cerotto e monitora i sintomi da COVID-19

Ricercatori della Northwestern University di Chicago e dello Shirley Ryan AbilityLab hanno messo a punto un indossabile in grado di monitorare costantemente i sintomi legati al contagio da COVID-19: una soluzione interessante, che potrebbe consentire di diagnosticare precocemente l'insorgere della malattia, il cui andamento appare irregolare e difficile da individuare con i sistemi tradizionali.

In questa pandemia da Coronavirus, gli Stati Uniti continuano a sperimentare una diffusa carenza di tamponi per i test, tanto che la scorsa settimana un medico di un ospedale dell’Arizona ha dichiarato a NBC News di aver dovuto veder morire molti pazienti morire in attesa del test, soprattutto nei primi stadi della pandemia. Una nuova soluzione al problema potrebbe però arrivare da un prototipo messo a punto dai ricercatori della Northwestern University di Chicago e dello Shirley Ryan AbilityLab: un indossabile in grado di monitorare costantemente l’insorgere dei sintomi legati al contagio da COVID-19, come la tosse o l’aumento della temperatura corporea.

il dispositivo è una patch delle dimensioni di un comune cerotto, e come quest’ultimo è morbido, flessibile e sottile e va applicato alla base della gola, per poter monitorare al meglio la presenza dei segni del contagio, come appunto tosse intensa e variazioni della temperatura corporea, ma anche respiro affannoso o irregolare, nonché suoni respiratori e frequenza cardiaca. Nel caso in cui tali indicatori siano stati rilevati, il wearable invia i dati a un servizio cloud che garantisce anonimità e privacy secondo i dettami dell’HIPAA (Health Insurance Portability and Accountability Act), la legge federale che regola appunto la gestione dei dati medici sensibili e privati. I dati saranno poi analizzati da medici in carne e ossa.

Foto: Northwestern University Chicago

“Gli studi più recenti pubblicati sul Journal of American Medical Association suggeriscono che i primi segni di infezione da COVID-19 sono febbre, tosse e difficoltà respiratoria”, ha spiegato John A. Rogers, docente della Northwestern University e responsabile del progetto, sviluppato in tutte le sue componenti in stretta collaborazione con gli operatori sanitari di prima linea, così da rispondere pienamente alle loro esigenze.

Non sappiamo se questa specifica soluzione raggiungerà il mercato e se sarà ampiamente utilizzata negli Stati Uniti o addirittura al di fuori, ma sicuramente ricorrere a soluzioni di monitoraggio costante in tempo reale potrebbe essere una soluzione interessante rispetto all’attuale approccio che prevede soltanto esami istantanei, in grado di fotografare cioè una situazione in un determinato momento, non dandone invece conto come processo dinamico. Dagli ultimi studi e dalle evidenze sul campo sembrerebbe invece che il COVID-19 sia imprevedibile, con sintomi che appaiono, scompaio e poi riappaiono all’improvviso prima di un subitaneo peggioramento delle condizioni di salute. “Avere la capacità di monitorare noi stessi e i nostri pazienti – ed essere avvisati delle mutevoli condizioni in tempo reale – fornirà ai medici uno strumento nuovo e importante nella lotta contro COVID-19”, ha infatti affermato il dott. Mark Huang, medico presso lo Shirley Ryan AbilityLab.