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Coronavirus, in Russia non si ferma il boom di contagi: è nuovo record, oltre 11mila in 24 ore

L'epicentro della pandemia in Russia è la capitale che da sola registra 92.676 casi (6.703 nelle ultime 24 ore). Una situazione che sta mettendo in difficoltà il presidente Putin

Continua a crescere l’allarme coronavirus in Russia, con il Paese che per il quarto giorno consecutivo fa registrare un nuovo record di contagi giornalieri. Nelle ultime 24 ore sono 11.231 le persone risultate positive al Covid-19, secondo i dati forniti dalla task force russa anticoronavirus. Numeri che portano il totale dei casi a oltre 177mila nel Paese, con 1.625 vittime ufficiali (88 nelle ultime 24 ore). L’epicentro della pandemia in Russia è la capitale Mosca che da sola registra 92.676 casi (6.703 nelle ultime 24 ore). In città, inoltre, sono 905 le persone morte a causa del nuovo virus, 39 delle quali nel corso dell’ultima giornata.

La Russia ha quindi superato Germania e Francia, diventando il quinto Paese per numero di contagi al mondo. È probabile che i casi effettivi siano molti di più di quelli ufficiali, visto che non tutti vengono sottoposti a test e molte persone infettate dal virus non presentano alcun sintomo. Il sindaco di Mosca, Serghiei Sobyanin, che già la scorsa settimana aveva lanciato l’allarme sulla situazione nella metropoli, ha dichiarato giovedì che i contagiati potrebbero essere “il 2-2,5% di tutti i cittadini di Mosca, ovvero quasi 300mila persone“.

“Il fatto che abbiamo confermato così tante persone malate non è uno svantaggio ma un grande vantaggio”, ha detto Sobyanin, citato dall’agenzia di stampa statale russa Tass. Già il 2 maggio, aveva dichiarato che “in base ai test effettuati su vari gruppi, il numero reale di contagiati” a Mosca, megalopoli di circa 12 milioni di abitanti, “è intorno al 2% della popolazione”, ossia 250mila persone.

Una situazione che sta mettendo in difficoltà il presidente Vladimir Putin che da settimane viene accusato di aver sottovalutato il pericolo e di non garantire sufficienti protezioni a medici e operatori sanitari che operano nelle strutture di tutto il Paese. Proprio dottori e infermieri hanno protestato contro le condizioni di scarsa sicurezza sul lavoro con videomessaggi pubblicati in rete.