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“È una donna spietata e incapace di gentilezza. Mi ha provocato enormi cicatrici”

Così André Leon Talley, ex editor-at-large di Vogue America, descrive nella sua autobiografia "The Chiffon Trenches" colei che per oltre 30 anni è stata la sua "capa", ovvero Anna Wintour, la direttrice di Vogue America

È una donna spietata, incapace di qualsiasi gentilezza umana. Mi ha procurato enormi cicatrici emotive e psicologiche”. Così André Leon Talley, ex editor-at-large di Vogue America, descrive nella sua autobiografia “The Chiffon Trenches” colei che per oltre 30 anni è stata la sua “capa”, ovvero Anna Wintour, la direttrice di Vogue America. Icona di stile, temuta e rispettata da tutto il mondo della moda ma non solo, non è un segreto che abbia ispirato il personaggio di Miranda Priestly nel cult “Il diavolo veste Prada” e dalle dichiarazioni di Talley si possono immaginare scene davvero da film. Nel libro, che dovrebbe sbarcare nelle librerie americane a settembre, il 70enne dedica grande spazio alla lunga amicizia con la direttrice del magazine di moda e a lei riserva parole dure e amare.

Le riunioni di Vogue finivano in otto minuti — si legge in un’anticipazione pubblicata dal Daily Mail —. Se duravano più di 15, qualcosa era andato seriamente storto”. Talley descrive Anna Wintour paragonandola proprio al personaggio interpretato da Meryl Streep nel film del 2006: “In realtà nessuno gettava i cappotti e non si usava mai un linguaggio volgare. Di certo non si poteva girare in redazione ubriachi“. L’ex braccio destro mostra sempre deferenza nei confronti della sua direttrice e, soprattutto i primi anni, ammette di esser stato soggiogato da lei: il giorno della morte di sua madre vola con lei nel Regno Unito e partecipa ai funerali. Quando la Wintour scoppia a piangere è lui che la “culla tra le sue braccia”.

Ma nel 2016 il loro rapporto inizia a incrinarsi: Anna Wintour lo convoca per fargli notare che è diventato troppo grasso e gli ordina: “Devi andare in palestra”. Talley ubbidisce, prende un personal trainer e prova la dieta del cavolo: “Praticamente mangi solo cavolo — scrive —. Peccato non abbia funzionato”. Il grosso problema del rapporto con il cibo resta… Wintour non accetta il suo peso “fuori controllo” e lo manda in riabilitazione al “Duke Diet and Fitness Center” a Durham ma invano. Wintour piano piano allontana dalle sue grazie l’ex discepolo e diventa sempre più fredda: “Per anni Anna è stata la donna più importante nel mio universo per poi gettarmi sul marciapiede. Sono diventato troppo vecchio, troppo grasso, non più abbastanza cool per Anna Wintour — scrive — . Anna disprezza tutti tranne le persone famose e influenti che popolano le pagine di Vogue. Mi chiedo se quando torna a casa sola la sera sia infelice. Si sente sola?. Oggi mi piacerebbe che lei mi dicesse qualcosa di umano e sincero. Ho enormi cicatrici emotive e psicologiche a causa del mio rapporto con questa donna imponente e influente. Lo so, niente dura per sempre. Mi sarebbe bastata semplice gentilezza. Purtroppo no, lei non è capace”, conclude.