Politica

M5s, lettera dei probiviri a 4 eurodeputati: “Hanno votato in dissenso con il gruppo sulla risoluzione per emergenza Covid”

I 4 deputati Ue sono Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini, Rosa D'Amato ed Eleonora Evi. I primi tre hanno votato contro il documento, Evi si è astenuta. "Non ci sono i presupposti" per un'azione disciplinare, ha dichiarato Corrao, "siamo nel giusto al 100%"

Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato ed Eleonora Evi sono finiti sotto la lente dell’organo disciplinare del Movimento 5 Stelle. Il motivo della lettera ricevuta dai quattro europarlamentari è il voto contrario (nei casi di Corrao, Pedicini e D’Amato) o l’astensione (nel caso di Evi) sulla risoluzione riguardante i provvedimenti da intraprendere a livello europeo per il contrasto alle conseguenze economiche del coronavirus. I parlamentari di Bruxelles hanno adesso dieci giorni per inviare le controdeduzioni, spiegando i motivi che li hanno spinti a votare per due separati dal gruppo pentastellato. “Non ci sono i presupposti” per un’azione disciplinare, ha dichiarato Corrao, “siamo nel giusto al 100%”.

Già in passato i quattro avevano preso le distanze dalla posizione del gruppo facendo mancare il voto all’elezione di Ursula von der Leyen, Corrao e Pedicini votando contro, Evi e D’Amato astenendosi. Ma dopo l’espulsione dal Movimento che ieri ha raggiunto il senatore Mario Michele Giarrusso e il deputato Nicola Acunzo per mancate restituzioni, adesso fonti interne sentite dall’Adnkronos non escludono che lo stesso provvedimento possa essere preso anche per i tre deputati Ue che hanno votato contro alla risoluzione.

Un provvedimento così duro, fino a lunedì scorso, veniva escluso. Molto più probabile invece un richiamo formale o, al massimo, la sospensione. Ma nelle ultime ore, riporta l’agenzia, la possibilità ha preso campo anche per le pressioni dei colleghi a Bruxelles più vicini alle posizioni del Governo e che non condividono le scelte dei ‘ribelli’. Nessuna decisione è stata tuttavia presa, si attendono le controdeduzioni con cui i quattro europarlamentari – gli unici del gruppo europeo a votare, tra l’altro, l’appello di Alessandro Di Battista e colleghi contro la conferma di Claudio Descalzi come amministratore delegato di Eni – dovranno motivare le decisioni prese.

Da parte sua, Corrao sostiene che “non ci sono presupposti” per un’azione disciplinare: “È una questione politica per le posizioni forti espresse verso il governo”, ha spiegato. Nella lettera di risposta ai probiviri “spiegheremo le cose, molto serenamente. Sono sicuro al 100% di essere nel giusto”, ha poi aggiunto.