Tecnologia

Coronavirus, al via un nuovo progetto di calcolo distribuito per sconfiggere il COVID-19

Lo Scripps Research Institute, un centro di ricerca statunitense che opera nel campo delle scienze biomediche, in collaborazione con IBM, ha deciso di lanciare il progetto OpenPandemics – COVID-19. Basato sul calcolo distribuito consentirà a chi vorrà installare il client, di aiutare la ricerca a trovare una cura per il COVID-19.

Il successo inaspettato e per molti versi stupefacente raggiunto recentemente dal progetto di calcolo distribuito folding@home, dev’essere stato probabilmente di stimolo anche ad altre organizzazioni, dimostrando che la potenza di calcolo ottenibile grazie alla generosità di utenti volontari di tutto il mondo, è enormemente maggiore rispetto a quella di qualsiasi singolo super computer e può dunque essere cruciale nel velocizzare gli studi su possibili cure per il COVID-19. Per questo forse anche lo Scripps Research Institute, un centro di ricerca statunitense che opera nel campo delle scienze biomediche, ha deciso di lanciare un proprio progetto basato sullo stesso principio. Denominato OpenPandemics – COVID-19, si basa su tecnologia IBM e consente a chiunque di partecipare, mettendo a disposizione la capacità di calcolo del proprio PC domestico.

Il progetto sarà basato sulla World Community Grid di IBM, una risorsa informatica affidabile e fornita gratuitamente agli scienziati. I volontari scaricheranno un’app leggera e sicura che funzionerà quando i loro dispositivi sono inattivi o stanno svolgendo carichi di lavoro poco impegnativi, operando così in modo discreto in background senza rallentare i sistemi degli utenti.

Come accade in folding@home, l’app distribuirà i compiti di calcolo, raccogliendo i risultati e fornendoli ai ricercatori, tramite il cloud IBM. Ovviamente per partecipare non è necessario possedere alcuna competenza tecnica speciale, le informazioni personali non saranno condivise e il software non potrà accedere ai file personali o aziendali. I dispositivi dei volontari eseguiranno piccoli esperimenti virtuali per identificare i composti chimici, compresi quelli dei medicinali esistenti, che potrebbero essere usati come candidati per i trattamenti per COVID-19. I composti che mostreranno risultati promettenti saranno poi sottoposti a ulteriori test e analisi.

Affidando i calcoli a migliaia di computer, il progetto sarà facilmente in grado di eseguire le centinaia di milioni di calcoli necessari per le simulazioni. Ciò potrà potenzialmente accelerare la scoperta o il processo di ri-proposizione di farmaci, che solitamente nei laboratori tradizionali richiede tempi molto maggiori. Come per tutti i progetti che già attualmente sfruttano l’IBM World Community Grid, tutti i dati generati saranno resi pubblici. Per partecipare è sufficiente registrarsi a questo link e poi installare ed eseguire il client di OpenPandemics – COVID-19.