Calcio

Coronavirus, la stramba storia dell’Albinia: è l’unica squadra italiana ad aver vinto il campionato ma a non esser stata promossa

La compagine della frazione di Orbetello ha dominato la Prima Categoria, trionfando con sei giornate d'anticipo. Ma il Covid-19 ha congelato tutti i tornei, dai professionisti ai dilettanti. E così il salto di categoria rischia di svanire con l'annullamento della stagione. L’allenatore Luciano Tommasi, 71 anni ben portati: "Si è andati a Roma, ma ‘un si è visto il Papa"

Se Benevento, Monza, Vicenza, Reggina – tanto per citarne alcune – stanno pregando varie divinità affinché si ricominci a giocare presto perché a ridosso del traguardo, chissà cosa dovrebbe dire l’Albinia che quel traguardo l’ha già raggiunto. Frazione di Orbetello – capoluogo che ha la squadra una categoria più giù – l’Albinia ha stravinto il suo campionato di Prima Categoria toscana, come racconta il direttore sportivo Luca Vaselli: “Eravamo retrocessi malamente lo scorso anno e la gente di Orbetello, con i quali gli sfottò sono all’ordine del giorno, godevano. Abbiamo allestito una squadra veramente forte, un gruppo di bravi ragazzi prima che di buonissimi giocatori e praticamente non c’è mai stata storia nel torneo: 24 partite giocate, 21 vittorie e tre pareggi”.

Gli ultimi tre punti, domenica 1 marzo, al termine di una passeggiata contro l’ultima in graduatoria, il Gracciano. Un rotondo 4-0 con poker del bomber Federico Angelini e altrettanti miracoli del portiere avversario. Poi è arrivato il lockdown. Campionato fermo e classifica congelata così: Albinia 66 punti, Pienza 48. Diciotto punti di differenza a sei giornate dal termine e scontri diretti vinti entrambi per 2-1. Quindi, promozione in… Promozione sicura, diritto acquisito, come un vitalizio. Invece no. L’allenatore, Luciano Tommasi, 71 anni ben portati, toscanissimo: “Si è andati a Roma, ma ‘un si è visto il Papa”.

Non si fa molte illusioni. “La stagione finisce il 30 giugno, ma mentre la Serie A e la B forse ricominceranno, per il giro d’affari che muovono, difficilmente noi torneremo in campo. Nessuno può garantire la sicurezza dal punto di vista sanitario di chi gioca. O mi fa credere che faranno i tamponi a tutti prima?”. Quindi, “abbiamo scherzato” e ricominciamo daccapo a settembre? “Scherzato no, almeno speriamo, il problema è non ci sono regole o precedenti. L’annullamento in toto del campionato, diciamo la verità, è l’ipotesi per noi peggiore, anche se assai plausibile. Noi tifiamo per un’altra ipotesi: promuovere le squadre in testa e non far retrocedere nessuno, così che tutti i giorni la prossima stagione avrebbero una squadra in più, cosa più che gestibile e nessuno scontento. Poi ci sarebbe un’altra ipotesi, ma è metà follia e metà scaramanzia…”.

Vale a dire? “C’è chi vorrebbe far disputare i play off e i play out, che nei dilettanti non danno diritto a nulla, ma servono solo a stabilire una graduatoria per possibili ripescaggi. Visti i chiari di luna e le conseguenze economiche di questa emergenza, credo che il prossimo anno ci sarà un’ecatombe di squadre dilettantistiche. Hai voglia a pescare e ripescare. E’ su questo punto che chi governa il calcio dovrebbe riflettere”. Per la cronaca: mister Tommasi è un pensionato, di mestiere faceva il vigile urbano, a Orbetello.