Cronaca

Coronavirus, focolaio in una casa di riposo nel viterbese: tutti positivi tranne cinque. Celleno diventa la quarta zona rossa del Lazio

Dei 33 nuovi positivi riferiti oggi dalla Asl di Viterbo, infatti, 31 sono riconducibili al cluster di Villa Noemi. Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l’ordinanza che dispone ulteriori misure restrittive dopo il rapido aumento dei casi

Una casa di riposo con tutti gli ospiti positivi al coronavirus, tranne cinque: per questo il comune di Celleno, in provincia di Viterbo, è diventata la quarta zona rossa del Lazio. Dopo Fondi, Nerola e Contigliano, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l’ordinanza che dispone ulteriori misure dopo l’aumento dei casi: fino al 24 aprile divieto assoluto di allontanamento dal Comune per tutte le persone presenti e il divieto di accesso – fatta eccezione per il rientro a casa – per chi è fuori.

Nel piccolo comune della Tuscia ci sono ben quattro case di riposo, che danno lavoro a moltissime persone in paese: proprio una di queste, Villa Noemi, era stata messa sotto osservazione per il rapido aumento di casi. Due giorni fa la strutta era stata isolata e su ospiti e dipendenti erano stati eseguiti i tamponi. Era stato il sindaco Marco Bianchi a comunicare il risultato: “Tutti i degenti di Villa Noemi sono positivi al Covid, ad eccezione di cinque”. Oggi l’ulteriore stretta: zona rossa per tutto il paese. Dei 33 nuovi positivi riferiti oggi dalla Asl di Viterbo, infatti, 31 sono riconducibili al cluster della casa di riposo. Fermi i mezzi pubblici e gli uffici, sospesa ogni attività lavorativa, in particolar modo per chi lavora fuori dal paese. Via libera solo a alimentari, edicole farmacisti e a chi lavora in campagna. “La Asl di Viterbo assume ogni opportuna azione relativa al governo della casa di riposo Villa Noemi – comunicano dalla Regione – ai fini della gestione dell’emergenza e assume ogni ulteriore azione ritenuta necessaria anche relativa alle altre case di riposo presenti sul territorio in caso di modifica della situazione epidemiologica”.

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