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Coronavirus, “nel 2017 il Pentagono avvertì la Casa Bianca sui rischi dell’epidemia”

In un dossier rivelato da The Nation, il ministero della Difesa americano aveva pubblicato un piano in cui anticipava la conseguente scarsità di respiratori, mascherine e letti di ospedale "anche nei paesi più industrializzati". E parlava già di coronavirus

“La minaccia più probabile e significativa è una nuova malattia respiratoria, in particolare un nuovo virus influenzale“. L’avvertimento risale al 6 gennaio 2017 e arriva dal Pentagono, che già allora riteneva probabile un’epidemia di coronavirus ed era consapevole dei rischi di una pandemia. In un documento rivelato da The Nation, il ministero della Difesa americano aveva pubblicato un piano in cui anticipava la conseguente scarsità di respiratori, mascherine e letti di ospedale.

Il piano prevedeva anche con incredibile precisione la carenza di forniture mediche “anche nei paesi più industrializzati”. “La concorrenza e la scarsità di risorse includeranno ad esempio respiratori, dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti, attrezzature mediche e supporto logistico. Ciò avrà un impatto significativo sulla disponibilità della forza lavoro globale”. Si parlava inoltre di “letti in ospedale insufficienti”.

Il rapporto, scrive The Nation, smentisce così Donald Trump, secondo cui l’epidemia è stata “imprevista” ed “è spuntata dal nulla”. Nel piano militare intitolato “USNORTHCOM Branch Plan 3560: influenza pandemica e risposta alle malattie infettive”, si legge che “la minaccia più probabile e significativa è una nuova malattia respiratoria, in particolare una nuova malattia influenzale“. E il documento fa specifico riferimento al coronavirus a più riprese, sottolineando anche che “le infezioni da coronavirus sono comuni in tutto il mondo”.