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Coronavirus, Enrico Mentana critico sul discorso del premier Conte: “Che bisogno c’era di questa comunicazione emozionale a reti unificate?

Il direttore del TgLa7 ha scritto due post su Facebook: "Prima decidono poi arriva il discorso del premier he spiega perché si assumono decisioni così gravi, cosa c'entrano con la lotta contro il contagio, e tutte le belle frasi che abbiamo ascoltato, per poi essere bersagliati (noi, perché il premier non ha voluto domande) dai quesiti di chi chiedeva se la sua attività sia essenziale o no..."

Che bisogno c’era di questa comunicazione emozionale a reti unificate?“. Enrico Mentana chiude così un post su Facebook nel quale è critico nei confronti del premier Giuseppe Conte e del suo discorso trasmesso ieri sera, sabato 22 marzo, sia su Facebook che a reti unificate. Un discorso previsto per le 22:45 che è iniziato con notevole ritardo alle 23:45. Obiettivo? L’annuncio di provvedimenti urgenti sul coronavirus. “Non può essere tutto comunicazione – ha scritto Enrico Mentana su Facebook -. Se un governo decide di bloccare la gran parte delle attività produttive, prima stende il provvedimento, poi dirama un comunicato stampa con gli elementi essenziali, da quando è in vigore lo stop e fino a quando, quali settori riguarda e quali invece no e perché. Poi, e solo dopo, arriva il discorso del premier, che spiega perché si assumono decisioni così gravi, cosa c’entrano con la lotta contro il contagio, e tutte le belle frasi che abbiamo ascoltato, per poi essere bersagliati (noi, perché il premier non ha voluto domande) dai quesiti di chi chiedeva se la sua attività sia essenziale o no...”.

E pochi minuti dopo, un altro post dei direttore del TgLa7: “Aggiungo: ora si viene a sapere che le misure entreranno in vigore solo lunedì. E allora che bisogno c’era di questa comunicazione emozionale a reti unificate?