Cronaca

Coronavirus, sopralluogo di Fontana, Gallera e Bertolaso alla Fiera di Milano: “Se arrivano i respiratori, ospedale pronto in 7-8 giorni”

Prende corpo il progetto di realizzare 500 posti di terapia intensiva in due padiglioni: la soluzione individuata dalla Regione per rispondere all'emergenza. Martedì vertice decisivo con la Protezione civile per i respiratori artificiali, mentre Bertolaso avrà il compito di sondare altri canali per trovare il materiale sanitario necessario

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in visita tra i padiglioni della Fiera di Milano: prende corpo il progetto di aprire un ospedale da 500 posti di terapia intensiva per i malati di coronavirus. Se si troveranno i respiratori, il nuovo centro “potrebbe essere operativo in 7-8 giorni“, ha assicurato Fontana. Al sopralluogo presenti anche l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, e Guido Bertolaso, l’ex numero 1 della Protezione civile scelto proprio dal governatore per trovare il materiale sanitario necessario a realizzare l’ospedale.

Un centro di rianimazione in Fiera è la risposta che la Regione vuole preparare per risolvere la carenza di posti di terapia intensiva – la prima e più delicata emergenza – aggravata dal costante aumento del numero dei contagiati. Ad oggi la Lombardia è arrivata ad avere 1200 letti: altri se ne aggiungeranno a breve, ricavati da sale operatorie. Stando ai dati di domenica, circa 900 posti sono occupati da pazienti Covid-19, mentre altri devono rimanere liberi per le situazioni di routine. Per questo 500 nuovi posti darebbero un margine di sicurezza alla Regione e – questa la carta che prova a usare Fontana per convincere la Protezione civile – potrebbero essere utili a tutta Italia.

“Alle 16.30-17 io e il presidente Fontana incontriamo Bertolaso, insieme al vice presidente Fabrizio Sala e l’assessore al Bilancio Davide Caparini, nella zona della fiera per iniziare il lavoro di realizzazione del nuovo ospedale”, ha annunciato in diretta Facebook l’assessore Gallera. Ad accompagnare il governatore e i membri della giunta c’è il presidente della Fondazione Fiera, Enrico Pazzali. Intorno alle 18 è previsto un punto stampa.

“Stiamo andando avanti nel tentativo di realizzare il nuovo ospedale – ha spiegato Fontana – stiamo parlando con tanti possibili fornitori di questi benedetti respiratori. Oggi incontro Bertolaso con cui faremo il punto della situazione parlando del nuovo ospedale, dato che è il suo specifico incarico darci una grande mano per realizzarlo“.

Il governatore e l’assessore Gallera restano convinti che realizzare i nuovi posti di terapia intensiva in un blocco unico sia la soluzione migliore. Alla Fiera di Milano si ricaverebbero 500 letti, disposti su due piani. Martedì arriverà anche la risposta della Protezione civile e del commissario straordinario Domenico Arcuri. Dopo le polemiche dei giorni precedenti, tra Roma e Milano c’è stato se non altro un chiarimento in una videoconferenza proprio tra Arcuri e Fontana.

Oltre al problema di trovare il personale idoneo, che da più parti viene segnalato come risolvibile, il grande ostacolo resta reperire i respiratori artificiali, come sottolineato più volte da Fontana. In questo senso, la Protezione civile propenderebbe per il piano B presentato dall’assessore Gallera: 192 posti di terapia intensiva da attrezzare nelle aree non utilizzate di alcuni ospedali. Più difficile rispondere alle esigenze di un progetto da 500 letti: “La Protezione Civile – ha detto oggi Gallera specificando di non voler fare polemica – ci ha detto chiaramente ‘noi oggi non siamo in grado di recuperare 500 kit di terapia intensiva’”.

Arcuri ha fatto sapere che la Lombardia riceverà a breve tra i 100 e i 140 respiratori, che diventeranno 200 in pochi giorni. Anche per questo la Regione prova a muoversi autonomamente, cercando un modo per far arrivare a Milano i ventilatori mancanti. “Magari Guido Bertolaso, che ha una fama internazionale e un nome che ha un peso sulla scena mondiale, può avere accesso a rapporti sia con aziende che con governi che ci consentono di ovviare a questi problemi”, ha ribadito ancora una volta Gallera.