Scienza

Superluna, occhi al cielo per vedere il nostro satellite più grande e più luminoso

Per chi deve restare in casa per rispettare le buone pratiche per arginare l'epidemia di coronavirus stasera c'è la possibilità di distrarsi  guardando fuori

Per chi deve restare in casa per rispettare le buone pratiche per arginare l’epidemia di coronavirus stasera c’è la possibilità di distrarsi guardando fuori. C’è la seconda Superluna dell’anno dopo quella dello scorso mese e le due che seguiranno ad aprile e maggio. Sul canale Scienza e Tecnica dell’Ansa l’osservazione in diretta con il Virtual Telescope a partire dalle 17,15 che mostrerà la Superluna sorgere sui monumenti di Roma. Nella notte tra il 9 e il 10 marzo il nostro satellite, infatti, sarà un po’ più vicina, apparendo un po’ più grande e luminosa del solito. “La prossima Superluna apparirà circa il 7% più grande e un po’ più luminosa della media, ma solo un osservatore esperto potrebbe rendersene conto”, rileva Gianluca Masi, astrofisico, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project. “Infatti – prosegue – si tratta di variazioni non proprio eclatanti, che tuttavia aggiungono fascino all’evento, preziosa occasione per ammirale il nostro satellite naturale”.

La Luna piena apparirà un po’ più grande e luminosa perché si verifica mentre il satellite si trova alla minima distanza dalla Terra (perigeo), in particolare alle 7,34 del 10 marzo, si troverà a 357.122 chilometri dalla Terra, contro una distanza media di poco più di 384.000 chilometri. Questa “sovrapposizione” tra Luna piena e passaggio al perigeo, dice Masi, viene ormai popolarmente indicata come “Superluna”. Il termine, in sé, prosegue “non ha alcuna valenza scientifica: in astronomia si preferisce parlare di Luna Piena al Perigeo, ma senza dubbio l’appellativo di Superluna ha un fascino tutto suo”. Secondo Masi, “quella offerta dalla Superluna è una preziosa occasione per invitare a recuperare, in generale, la consapevolezza del paesaggio del cielo presso il grande pubblico anche dalla città, notoriamente poco favorevole alla visione delle stelle a causa dell’inquinamento luminoso”. La diretta si inserisce infatti nelle attività del progetto “Dark Skies for All” (Cieli bui per tutti), dell’Unione Astronomica Internazionale (Uai), che punta a sensibilizzare sull’importanza di salvaguardare i cieli scuri.