Cronaca

Coronavirus, “fornire mascherine e guanti anche alle farmacie. Ci entrano in media 250 persone al giorno, servono protezioni”

“In assenza di adeguate protezioni c'è però il rischio concreto che la farmacia possa trasformarsi in un focolaio”, ha detto Giovanni Zorgno, presidente dell'Ordine dei farmacisti di Savona, nonché componente del comitato centrale della Federazione Ordine Farmacisti Italiani. Al momento, il governo non ha inserito questi professionisti nelle categorie da proteggere come medici e infermieri

Protezioni anticoronavirus anche per i farmacisti. La richiesta al governo viene dall‘Ordine nazionale. “Le farmacie sono il presidio territorialmente più vicino ai cittadini. In queste ore stanno svolgendo un ruolo fondamentale a servizio della popolazione”, precisa l’onorevole Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordine Farmacisti Italiani (Fofi). Per il parlamentare di Forza Italia, proprio per questa ragione, le precauzioni come guanti e mascherine sono un obbligo a tutela della popolazione, oltre che dei professionisti.

Da quando è scattata l’emergenza, le farmacie sono infatti state letteralmente prese d’assalto. L’Ordine ha diffuso diverse circolari per fornire ai professionisti tutte le informazioni su come gestire la situazione. Incluse le istruzioni per la produzione di disinfettante per le mani. Tuttavia, al momento, il governo non ha inserito ancora i farmacisti nelle categorie da proteggere come medici e infermieri. “In assenza di adeguate protezioni c’è però il rischio concreto che la farmacia possa trasformarsi in un focolaio”, ha spiegato Giovanni Zorgno, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Savona, nonché componente del comitato centrale della Fofi. L’effetto moltiplicatore sarebbe una disgrazia per il territorio.

“Mediamente in una farmacia italiana ci sono 250 accessi al giorno. Se un farmacista si ammalasse sarebbe pericolosissimo: abbiamo informato i farmacisti e gli utenti sulla necessità di tenere distanze adeguate, ma non è sempre facile”, prosegue Zorgno. Non si tratta di una questione da poco visto che le farmacie sono disseminate in ogni angolo del Paese: ce ne sono 19.331, una ogni 3129 abitanti (dato Federfarma). Peraltro, come evidenzia Zorgno, c’è il problema che nel caso in cui si ammalasse un farmacista di un’area rurale, sarebbe necessario chiudere la struttura e avviare la quarantena lasciando l’area senza un presidio rilevante. “La categoria sta facendo il massimo, ma c’è bisogno anche delle istituzioni. Ho chiesto alla Regione Liguria le protezioni necessarie, ma siamo ancora in attesa di una risposta” conclude. “I farmacisti stanno affrontando con grande professionalità e dedizione l’emergenza – riprende Mandelli – Ma, in questa fase, è essenziale mettere le condizioni per omogeneità nei comportamenti”. Inclusi quelli relativi alle protezioni per i soggetti maggiormente a rischio.