Attualità

Coronavirus, le gigantesche bufale complottiste che girano su Whatsapp: da “Bill Gates sapeva” al “cinese co’ a tosse”

Alcune di queste le ha raccolte il Corriere della Sera. A partire da quella più clamorosa riguardante Bill Gates che, secondo il titolo di un articolo apparso sul sito web La cruna dell’ago il 25 gennaio scorso, “sapeva già della pandemia del coronavirus”

C’è a chi su WhatsApp è arrivata la finta dicitura “anche Coronavirus si è aggiunto al gruppo” e a chi è arrivata la foto di Renato Zero con scritto “Trovato il paziente zero”. Ma al di là dell’ironia gentile di molti comuni cittadini sulla chat più celebre al mondo rispetto al tema Coronavirus vengono fatte girare anche bufale mastodontiche. Alcune di queste le ha raccolte il Corriere della Sera. A partire da quella più clamorosa riguardante Bill Gates che, secondo il titolo di un articolo apparso sul sito web La cruna dell’ago il 25 gennaio scorso, “sapeva già della pandemia del coronavirus”. I passaggi a livello “deduttivo” del sito complottista sono sostanzialmente tre. Intanto viene riportata l’intervista allo scienziato Eric Toner, del John Hopkins Center, dove viene citato un suo studio pubblicato tre mesi prima lo scoppio dell’epidemia su un virus del genere. Nella simulazione di Toner si prevedono 65 milioni di morti. L’origine è il Brasile e il virus si chiama Caps. Lo studio è stato svolto per conto del World Economic Forum e dalla Fondazione di Melinda e Bill Gates. Il collegamento successivo è il World Economic Forum a Davos dove i Gates hanno partecipato come erano presenti Greta Thunberg e la sua collaboratrice Verena Brunschweiger. La seconda avrebbe dichiarato, secondo un altro sito complottista – Zerohedge – “di mettere fine alla riproduzione umana pur di salvare l’ambiente”. Ora i fili vengono ricuciti attorno al fatto che a Davos si è parlato di come “l’uomo dovrebbe scegliere la sua estinzione a favore della presunta protezione dell’ecosistema”. Secondo il direttore de La cruna nell’ago, Cesare Sacchetti, Gates avrebbe guadagnato enormi profitti grazie ai suoi “investimenti per la diffusione dei vaccini”.

Scrive il Corriere: “Vero è che la fondazione del creatore di Microsoft ha investito dieci miliardi di dollari per la ricerca sui vaccini e la fornitura per i paesi più poveri, ma la domanda è perché?”. Da La cruna nell’ago si risponde assicurando che per Gates ci sarebbe un ritorno economico di 20 a 1. “La coincidenza è che gli stessi centri di potere economico globale interessati ad avere crescenti profitti dai vaccini abbiano collaborato ad uno studio che di fatto ha predetto la diffusione del coronavirus già ad ottobre dello scorso anno”. Conclusione: Gates sapeva già dell’epidemia in corso perché aveva finanziato uno studio a riguardo e ora sta segretamente finanziando il vaccino per fermarla, ovviamente con profitti astronomici da ricavare a breve.

Un’altra teoria complottista vuole che dietro ad un messaggio audio di 15 minuti inviato dal dottor Biscardi ad un amico ci siano gli Stati Uniti ad aver organizzato e finanziato questa epidemia di Coronavirus. Anche qui il ragionamento è complesso, ma in buona sostanza tal Biscardi sostiene che gli americani per bloccare la superpotenza cinese abbiano chiesto ai francesi, intuitivamente scocciati dell’accordo italo-cinese sulla nuova via della Seta, di rompere alcune boccette con virus nel celebre laboratorio di Wuhan, il National Biosafety Laboratory, da loro sostenuto economicamente all’apertura nel 2017. Punita la Cina, sempre secondo l’audio di Biscardi girato su WhatsApp, e che ha come fonti fantomatici amici cinesi e russi, sarebbe toccato a noi in Italia, facendo girare il virus nelle zone più industrializzate per mettere in ginocchio l’economia italiana. A parte la suggestione di fondo il problema di base sono come sempre le fonti. Nulla è verificato e verificabile. “Ho molti amici cinesi che dicono che”, non è sufficiente per definirla una fonte sufficiente per fare diventare tutta questa concatenazione di cause ed effetti una notizia.

L’ultima teoria del complotto è infine raccontata in un altro messaggio audio con la voce di un italiano bloccato in Cina, ad Hefei, circa 400 chilometri da Wuhan. L’uomo parla di situazione di guerra con militari ad ogni angolo di strada che sparano a vista. Anche questo signore cita il Wuhan National Biosafety Laboratory come luogo dove avrebbero creato il virus letale modificando quello della Sars e poi aggiunge anche la presenza di un volo aereo segreto con 200 passeggeri partito da Wuhan e atterrato a Roma senza che le persone presenti siano state messe in quarantena. Insomma, il nulla impacchettato con il niente. Tanto che a questo punto andrebbe rivalutato uno dei classici messaggi audio WhatsApp apparso da quando è iniziata l’espansione del contagio da Coronavirus. Ovvero quello del tizio napoletano che offre a prezzi modici il cosiddetto “cinese co a tosse”, un cinesino che il signore in questione può vendere a prezzi modici per farlo tossire in luoghi pubblici come poste, supermercati o bus per scavalcare file e perfino non pagare alla cassa.