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Sanremo 2020, delirio Morgan: “Io vittima di mobbing, violentato sul lavoro. Dire figlio di pu***na non è dirlo davvero alla madre”

Il cantante non ci sta a passare per il cattivo della situazione. “Hanno fatto tutto loro, si rinchiudevano in riunioni di massoneria dove ero dipinto come un diavolo e lì si sono rivelati per quello che sono. Bene, in quel momento mi sono detto che gli avrei fatto vedere chi ero con l'uso della parola. Ossia stravolgendo le parole della canzone"

Al Festival di Sanremo è in corso una soap opera dalle tinte horror. Se Bugo, soprattutto il management, punta il dito contro Morgan accusandolo di “estorsione” e follia (“va curato”) per aver fatto saltare la partecipazione alla gara del Festival, Morgan risponde per le rime a distanza: “Sono stato violentato sul lavoro, vittima di mobbing, appena hanno saputo che eravamo in gara, tutti quelli del suo management hanno remato contro di me”. L’artista ha incontrato curiosi e giornalisti non nella sala stampa allestita dalla Rai all’Ariston o al Palafiori, ma in una saletta di uno degli sponsor del Festival. “Chi se ne frega! Se non si vogliono spostare i giornalisti vengano qui. E poi sono giorni che chiediamo alla Rai di fare la conferenza stampa ma ci rimbalzano sempre”. Si inizia subito con un bel clima l’incontro.

Morgan non ci sta a passare per il cattivo della situazione. “Bugo, durante la serata delle cover, è piombato in proscenio come un matto, facendo tutto quello che non doveva fare. È stato difficile Bugo ha detto una cazzata. Hanno fatto tutto loro, si rinchiudevano in riunioni di massoneria dove ero dipinto come un diavolo e lì si sono rivelati per quello che sono. Bene, in quel momento mi sono detto che gli avrei fatto vedere chi ero con l’uso della parola. Ossia stravolgendo le parole della canzone”. Morgan ammette di non conoscere il regolamento e di non sapere che è impossibile cambiare il testo di un brano in gara. Sulla questione degli undici spartiti che Morgan avrebbe mandato alla Rai sulla cover di Endrigo, mettendo di fatto in difficoltà l’orchestra sull’esecuzione del brano, l’artista non ci sta. “Le partiture? Sono state rimbalzate ed è assurdo perché si parla di musica di un certo livello e non di musica leggera. Le mie partiture erano complesse perché non si prestano alla musica commerciale. Mi sono arrabbiato e soprattutto come si permettono? È la stessa situazione dei figli che protestano per i professori e questi vengono licenziati. Sono franco, schietto e privo di retorica. Quindi tornando alla serata delle cover, Bugo mi aveva offeso, non era in grado di reggere il palco e tu sei un uomo di spettacolo e lo sai benissimo. Lì mi sono detto ‘chi la fa l’aspetti’”.

Poi Morgan affonda il coltello: “La frattura tra me e Bugo si è consumata ad opera del suo manager, Valerio Soave, un uomo gestisce un artista e gli rovina la sua vita. Lo conosco bene e a Bugo, sin dal primo momento, ho detto ‘guarda che ti sta facendo del male. È un pazzo folle, delirante, non rovinare tutto, toglilo dalla tua squadra’. Ho avvisato anche la Rai. Nei miei confronti sono cambiati, dal momento che è stata ufficializzata la nostra partecipazione al Festival – rivela -. Era chiaro che se non ci fossi stato io, Bugo non sarebbe mai preso. Sono stato vittima di un vero e proprio mobbing, ma non ci sono riusciti. Vi dico anche che durante la prima riunione pre Sanremo tra il mio gruppo e la Mescal, Soave mi è saltato addosso, con le mani addosso. Sono scappato via. Incominciare una avventura così, pazzesco, sono rimasto traumatizzato”.

Ma è vero che Morgan ha chiesto dei soldi extra, 55mila euro per Sanremo? “Ho chiesto il favore di farmi un contratto, mi sono dovuto pagare tutto io, che poi inspiegabilmente mi hanno tolto. E poi ho chiesto un punticino di diritti Siae per aver contribuito al pezzo anche se in piccola parte. Per i featuring ci sono artisti che chiedono fino a 20mila euro. Morgan cosa ha chiesto? 0 euro. Non sono un calcolatore”.

Insomma Morgan sarebbe stato attaccato sistematicamente: “Volevano eliminare Morgan, che si tirasse fuori dai coglioni, volevano che mi auto-eliminassi perché rappresentavo un incubo che si è materializzato. Mi hanno boicottato dalla camera d’albergo, alle interviste senza di me perché se no sfiguravo, i miei collaboratori non potevano avere i pass né sostenermi in camerino… Ma lasciatemi in pace”.

Infine sugli insulti a Bugo dietro le quinte, Morgan risponde: “Si tratta di conoscere la lingua italiana. Dire a uno ‘sei un figlio di pu**** non significa davvero dirlo alla madre, non so nemmeno chi sia sua madre”. Alla prossima puntata.