Politica

Craxi, commemorazione in consiglio regionale del Friuli. L’assessore Gibelli: “Uno statista”. M5s: “Inaccettabile equipararlo ad Aldo Moro”

La seduta si è aperta con un intervento dell'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, una vita nel Psi e già assessore della provincia di Milano dal 1985 al 1995. “Dopo vent'anni, nel giudizio su Craxi ci sia non pietas, ma verità”, ha detto. La replica dei consiglieri Cinquestelle: "Attività di propaganda"

In un comune del Padovano hanno deciso di intitolargli una piazza, accanto a quella di Sandro Pertini e alla via che ricorda Aldo Moro. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia fa molto di più. La 127esima seduta, presieduta da Piero Mauro Zanin, si è aperta con un intervento dell’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, che ha ricordato la figura di Bettino Craxi, ex segretario del Psi ed ex primo ministro, nel ventesimo anniversario della morte. L’assessore ha una storia politica che inizia proprio nel Psi e che l’ha portata ad essere assessore alla cultura della provincia di Milano dal 1985 al 1995, per poi diventare presidente di Navigli Lombardi, come da suo curriculum, prima di tornare nella Regione dove è nata (è originaria di Spilimbergo). L’assessore spiega a ilfattoquotidiano.it che per lei Bettino Craxi “è uno statista“. Nell’aula consiliare ha citato i contributi di studiosi, giornalisti e politologi, che hanno scritto in questi giorni dell’anniversario e della sua figura: “Dopo vent’anni, nel giudizio su Craxi ci sia non pietas, ma verità”, ha detto. Quale verità? Gibelli risponde citando un passaggio del libro Presunto colpevole, scritto da Marcello Sorgi, in cui vengono riportate le parole di Gerardo D’Ambrosio, storico magistrato della Procura di Milano e protagonista dell’inchiesta Mani pulite. “D’Ambrosio nel 1996 dichiarò al Foglio che ‘Finché non c’è prova di una corruzione personale, e non c’è, è un dovere dare a Craxi quel che è di Craxi, ma niente di più'”, dice Gibelli.

L’intervento dell’assessore ha subito suscitato la reazione dei consiglieri regionali del Movimento 5 stelle che non hanno presenziato in aula alla commemorazione. E hanno spiegato perché: “Non ci è piaciuto il metodo irrituale con cui l’assessore ha aperto i lavori del Consiglio e tanto meno la richiesta fatta. Una persona deceduta rappresenta sempre un lutto per una società e una famiglia, ma crediamo che questa commemorazione non doveva trovare spazio all’interno del Consiglio regionale”. Il focus è passato subito sulla figura controversa di Craxi: “La condotta in vita di Craxi non è stata integerrima e ha causato anche danni allo Stato, di immagine ma non solo. Inaccettabile, inoltre, equiparare le vicende di Craxi a quelle di Aldo Moro”. In più hanno colto una anomalia: “Il fatto che non sia stato osservato un minuto di raccoglimento sottolinea come l’intervento non fosse una richiesta di commemorazione di un defunto, ma un messaggio chiaramente politico“. “Troppo spesso l’attuale maggioranza utilizza l’Aula per attività di propaganda”, concludo i Cinquestelle.

CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG