Prove su strada

Ford Puma, la prova de Il Fatto.it – Nuova pelle, stesso graffio – FOTO

Il suv-coupé dell'Ovale Blu nella dinamica di guida si ispira all'illustre antesignana degli anni '90. E si affida a una nuova architettura che garantisce comunque spazi ottimali. Divertente da guidare, può contare anche su motorizzazioni mild-hybrid. Prezzi a partire da 22.750 euro

Le coupé tradizionali sono in via di estinzione e per contare i modelli che si possono comprare con meno di 50.000 euro bastano le dita di una mano. I tempi in cui esistevano sportive “per tutti” sembrano preistorici, anche se in verità sono passati meno di 20 anni. La verità, piaccia o meno, è che oggi c’è solo un tipo di auto che catalizza l’interesse e per definirlo bastano tre lettere. Così, anche i costruttori che vogliono osare devono farlo partendo da un baricentro alto, come nel caso della Ford Puma, che recupera il nome della sua antenata ma è tutta un’altra auto.

Il segmento B-SUV è in grande fermento, tanto che ormai vale più della metà del segmento B: i modelli storici – Clio, Corsa, Fiesta e Polo – sono sempre meno ricercati, con un calo di interesse che sembra irreversibile. E se la soluzione è dare agli automobilisti ciò che vogliono, Ford raddoppia l’offerta nel segmento dei crossover compatti, affiancando alla pragmatica EcoSport, la nuova Puma, che vuole avere un carattere più emozionale.

La linea da suv-coupé a 4 porte ne è la dimostrazione più lampante. Una silhouette inventata quasi quindici anni fa dalla BMW con la X6 e che da poco inizia a vedersi anche nei segmenti più popolari. Una linea non facile da disegnare, soprattutto se c’è il vincolo dei 4,2 metri di lunghezza e non si può distendere la matita fino ai 5 della bavarese. I designer di Ford Europa, però, sono riusciti nella missione di bilanciare le proporzioni, definendo un design globalmente gradevole, anche se con alcune somiglianze abbastanza riconoscibili.

Un argomento tanto avvincente al bar quanto ozioso in concessionaria, perché se un’auto piace le citazioni passano subito in secondo piano. E nella scelta della Puma una buona parte delle argomentazioni riguarderanno il prezzo, che va dai 22.750 ai 27.500 euro. Rispetto alla EcoSport sono circa 2.000 euro in più, completamente motivati dai contenuti.

Il piatto forte della Puma, tuttavia, è la dinamica di guida, perché nonostante il baricentro alto c’è da divertirsi e nemmeno poco. Niente a che vedere con l’antenata di fine anni Novanta, talmente agile da poter alzare anche troppo il livello di adrenalina, ma quello che abbiamo provato nei percorsi montuosi tra Malaga e Marbella non lascia spazio a dubbi. La Puma è in lizza per il titolo di B-SUV più divertente da guidare. Lo sterzo è uno dei migliori della categoria per precisione e sensibilità, mentre l’assetto non va in crisi nemmeno quando si aumenta parecchio l’andatura. Buona parte del merito è anche del 1.0 EcoBoost, nella inediata versione mild-hybrid che utilizza un alternatore-generatore da 11,5 kW calettato direttamente sulla cinghia di distribuzione, collegato a un impianto elettrico a 48 Volt e una batteria agli ioni di litio.

Può garantire fino a 50 Nm di spinta, piuttosto evidenti nella modalità sport, soprattutto nella declinazione da 155 Cv (ce n’è anche una da 125, sia ibrida che non). Inoltre, permette di attivare la funzione start/stop già dai 15 km/h e in generale i consumi calano del 9%: il ciclo WLTP dichiara tra i 5,4 e i 5,9 l/100 km a seconda della potenza e degli pneumatici.

L’altra grande novità della Puma si chiama Megabox, una soluzione talmente intelligente che viene da chiedersi perché nessun altro ci abbia pensato prima: nella zona dove una volta si trovava la ruota di scorta è stato ricavato uno scompartimento da 80 litri, rivestito in materiale plastico e lavabile, con tanto di tappo sul fondo per far scolare l’acqua. Gli usi possibili sono quasi infiniti e lo spazio massimo verticale raggiunge gli 1,1 metri.

Passando invece al comparto tecnologico, la nuova Ford è ben dotata sia in termini di infotainment che di assistenza alla guida, avendo mutuato quasi tutte le tecnologie della Focus, tra cui la frenata di emergenza che “sorveglia” anche gli incroci, il cruise control adattivo con funzione stop & go e il lane assist. In altre parole, guida autonoma di livello 2. Un’altra chicca per il segmento B-SUV è la strumentazione digitale con display da 12,3 pollici, che è funzionale e personalizzabile, ma troppo conservativa in fatto di grafiche. Una caratteristica che si ritrova in quasi tutta la plancia della Puma, che in questo campo mostra il lato più pragmatico della tradizione Ford. Tra gli accessori, infine, spiccano un pregevole impianto audio B&O e i sedili anteriori con funzione massaggio lombare. Quanto ai posteriori, chi è più alto di 180 cm, tocca il tetto con la testa, ma è il prezzo da pagare per avere uno stile fuori dal coro.