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Sanremo 2020, 29 deputate scrivono ad Amadeus: “Si scusi per la conferenza stampa”. E sulla presenza di Junior Cally: “Testi pieni di violenza, sessismo e misoginia”

"Risulta del tutto incomprensibile che - attraverso le parole del direttore artistico e conduttore della più importante manifestazione musicale del paese - il servizio televisivo pubblico promuova un modello diseducativo di donna bella e disposta a occupare ruoli di secondo piano per non fare ombra al proprio compagno famoso", si legge nella lettera pubblicata da Repubblica

Le deputate dell’Intergruppo per le donne, i diritti e le pari opportunità stigmatizzano quanto affermato da Amadeus nel corso della conferenza stampa di presentazione del prossimo Festival di Sanremo“. Inizia con queste parole la lettera pubblicata da Repubblica che è firmata da 29 deputate di tutti gli schieramenti: la richiesta fatta ad Amadeus è quella di scusarsi pubblicamente per quanto detto durante la conferenza stampa della 70esima edizione del festival di Sanremo. “Risulta del tutto incomprensibile che – attraverso le parole del direttore artistico e conduttore della più importante manifestazione musicale del paese – il servizio televisivo pubblico promuova un modello diseducativo di donna bella e disposta a occupare ruoli di secondo piano per non fare ombra al proprio compagno famoso. È lo specchio di una cultura secondo cui la donna non deve avere meriti particolari, se non quello di essere di bell’aspetto e di saper stare “un passo indietro””, si legge ancora. Nella lettera si fa riferimento anche al fatto che le altre co-conduttrici non abbiano preso le distanze da queste affermazioni. E si parla del rapper Junior Cally: “In aggiunta a tutto questo, poiché tra i cantanti in gara è prevista la presenza del rapper per ragazzini Junior Cally, i cui testi – come già evidenziato alla Rai da molte associazioni di donne – sono pieni di violenza, sessismo e misoginia, appare evidente che la direzione artistica del Festival di Sanremo 2020 sia in palese contrasto con il contratto di servizio della Rai”. La missiva è indirizzata alla commissione di Vigilanza sulla Rai, all’amministratore delegato Fabrizio Salini, al cda Rai e all’Usigrai. Tra le 29 firmatarie Laura Boldrini a Marianna Madia (Pd), da Rossella Muroni (Leu) a Vita Martinciglio (M5S), da Veronica Giannone (Misto) a Maria Teresa Baldini (Fratelli D’Italia) e Lisa Noja (Italia viva).