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Libano, proteste e scontri nel centro di Beirut, interviene l’esercito: quasi 400 feriti

Il presidente della Repubblica Michel Aoun ha chiesto ai ministri della difesa, dell'interno e della Sicurezza di "proteggere l'incolumità dei manifestanti e riportare l'ordine"

Riesplodono le proteste in Libano: nel centro di Beirut si sono scontrati centinaia di manifestanti e agenti di polizia in tenuta antisommossa, che rispondono sparando lacrimogeni e usando gli idranti per disperderli. Si registrano quasi 400 persone ferite tra i manifestanti e tra gli agenti: la Croce rossa libanese e delle protezione civile parla di 377 persone ferite e ricoverate in ospedale.

Le manifestazioni che scuotono Beirut dallo scorso 17 ottobre, per ottenere una nuova leadership e un miglioramento della condizione economica, hanno ripreso vigore questa settimana per via dei ritardi nella formazione del nuovo governo. Il presidente della Repubblica libanese Michel Aoun ha ordinato all’esercito di intervenire per disperdere i manifestanti anti-governativi che tentano di entrare nella zona “fortificata” che conduce alla sede del parlamento, tra piazza dei Martiri e piazza dell’Etoile. I manifestanti hanno lanciato pietre, sbarre metalliche, rami e fuochi d’artificio, mettendo a ferro e fuoco le piazze. Il presidente Aoun ha inoltre chiesto ai ministri della Difesa, dell’Interno e della Sicurezza “di proteggere l’incolumità dei manifestanti pacifici, evitare gli scontri, garantire la sicurezza della proprietà pubblica e privata e ripristinare l’ordine nel centro della capitale”. I media libanesi dicono che anche alcuni giornalisti e cameramen sono stati colpiti dagli agenti di polizia.