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Spagna, Sanchez nomina la sua ex ministra della Giustizia procuratore generale. “Senza vergogna, violata la separazione dei poteri”

Il Consiglio Generale della magistratura ha ritenuto l'ex ministra idonea, per 12 voti a 7, ma questo non ha frenato le opposizioni che hanno parlato di conflitto d'interesse, "porta girevole" e di un tentativo di "controllare la magistratura a distanza"

Il capo del governo Pedro Sánchez ha candidato come nuova procuratrice generale Dolores Delgado, ministro della Giustizia nel suo primo governo, scatenando così le reazioni di magistrati, politici e opinione pubblica che sostengono venga messa a rischio la separazione dei poteri. È lei una delle donne più discusse del momento in Spagna, dove 23 ministri iniziano il proprio lavoro, alcuni proseguendo quello già iniziato e altri che invece prendono posto nei vari dicasteri per la prima volta dopo mesi di instabilità politica.

Mentre ricopriva il ruolo di ministro della Giustizia, Delgado ha attirato numerose lamentele, anche da parte di membri dello stesso Psoe, a causa del suo operato – definito “un disastro assoluto” – e il suo poco impegno, come si legge su El Diario. Ma adesso il suo ruolo è diventato ancor più chiacchierato e oggetto di critiche. Una delle decisioni più discusse prese dall’allora ministra è stata proprio la nomina dell’ex procuratrice generale, María José Segarra, della quale adesso dovrebbe prendere il posto.

Nonostante le proteste di una parte dell’opinione pubblica che ha denunciato il rischio di violazione del principio della separazione dei poteri, il Consiglio Generale della magistratura ha ritenuto l’ex ministra idonea, per 12 voti a 7, a ricoprire la carica. Parte dei procuratori, riporta El País, sono rimasti sorpresi da una nomina che vedono come il tentativo dell’esecutivo di controllare la magistratura. La presidentessa dell’associazione dei pubblici ministeri, Cristina Dexeus, in un’intervista alla radio Onda Cero, ha affermato che la notizia l’ha lasciata “stupita” e Teresa Peramato, portavoce dell’Unione Progressista della magistratura (associazione di cui era membro la stessa Delgado prima di diventare ministro della Giustizia), in alcune dichiarazioni rilasciate a Europa Press ha riconosciuto che “la nomina può provocare resistenze, ma c’è da avere fiducia”. A suo giudizio, la Delgado è perfettamente cosciente che il ruolo per cui è stata nominata è una figura “totalmente indipendente nel corso del suo mandato”.

L’opposizione non ha fatto attendere le sue reazioni: il leader del Partido Popular, Pablo Casado, ha fatto sapere che questa decisione di Sánchez “va a minare la separazione dei poteri e lo Stato di diritto”, aggiungendo che ritiene che si tratti di “una perdita di pudore nominare una persona che è stata al servizio degli interessi del partito”. Sulla nomina della Delgado si staglia anche l’ombra di un possibile coinvolgimento in un caso di estorsione avvenuto all’interno della polizia: Casado ha fatto allusioni tutt’altro che vaghe durante il suo discorso davanti al Comitato Direttivo Nazionale del Pp, citando gli audio pubblicati lo scorso anno nei quali si ascoltava l’ex ministro parlare con l’ex commissario José Manuel Villarejo, arrestato alla fine del 2017. Nello stesso discorso il presidente del Partito Popolare ha anche annunciato che il suo partito presenterà ricorso contro il Governo proprio per questa nomina.

Il portavoce parlamentare di Vox, Iván Espinosa de los Monteros, ha accusato il Governo di utilizzare la nuova procuratrice generale per “controllare a distanza la magistratura”, proprio a pochi giorni dalla presentazione, da parte del partito di estrema destra, della denuncia contro Sánchez, Delgado e i tre procuratori che hanno firmato il modulo di risposta alla Corte di giustizia europea in merito all’immunità di Junqueras.

Edmundo Bal, sostituto portavoce di Ciudadanos e procuratore, ha affermato che si tratta di una chiara situazione di conflitto di interesse del tipo “porta girevole” e “una totale mancanza di vergogna”.

La vicepresidente del Governo, Carmen Calvo, dal canto suo ha negato che ci sia la volontà di controllare la magistratura attraverso la figura di Dolores Delgado, “una procuratrice di riconosciuta levatura”. Nonostante le critiche non siano arrivate solo da politici dell’opposizione, la vicepresidente ha minimizzato le contestazioni, inserendole all’interno di una certa “opposizione irrazionale” che si aspetta per questo Governo.

Anche Sánchez ha difeso la nomina della Delgado affermando, dopo la prima conferenza stampa del Consiglio dei Ministri del governo di coalizione, che si tratta di una “proposta ineccepibile”, anche perché “ha un curriculum inattaccabile”: “Mi piacerebbe che l’opposizione criticasse questa proposta per i fatti, non per i presupposti”, ha continuato attaccando i rivali politici definendoli “contrari a qualsiasi nomina possa fare il Governo”.