Diritti

Lazio, per l’emergenza rifiuti Regione propone (anche) “consultori volanti” che convincano le donne a usare “coppette mestruali”

La misura non è stata ancora resa nota, ma è contenuta all’interno della proposta preliminare del nuovo piano rifiuti approvata dalla Giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti e in attesa di arrivare in Consiglio regionale. Gaia Romani, fondatrice dell’associazione Onde Rosa: "Non siamo certo contrarie a incentivare pratiche che impattino meno sull’ambiente, ma non credo che ora il problema dei rifiuti nel Lazio sia derivante dai prodotti sanitari utilizzati dalle ragazze"

Per fronteggiare l’emergenza rifiuti nel Lazio, dei “consultori volanti” spiegheranno alle donne come utilizzare le “coppette mestruali” al posto dei classici assorbenti usa e getta. La misura non è stata ancora resa nota, ma è contenuta all’interno della proposta preliminare del nuovo piano rifiuti approvata dalla Giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti e in attesa di arrivare in Consiglio regionale. Il tema è di grande attualità, anche in virtù delle polemiche sul decreto fiscale 2020, la cui bozza approvata in Commissione bilancio alla Camera contiene il taglio dell’Iva dal 22 al 5% soltanto per gli assorbenti “ecologici e compostabili”. Già nel maggio scorso il deputato del M5s, Francesco D’Uva, si attirò l’ira delle femministe quando, a Omnibus su La7, sul tema della “tampon tax” affermò che “noi siamo per l’ambiente, come sapete, non sosteniamo quelli usa e getta. C’è la coppetta, c’è il pannolino lavabile, come quello per i bambini, ci sono delle possibilità”.

Proprio coppette e pannolini lavabili fanno parte della bozza di piano firmata dal governatore del Lazio e attuale segretario nazionale del Pd. Al punto f) del paragrafo “Altre azioni di riduzione della produzione dei rifiuti”, nell’allegato “sezione rifiuti urbani”, si legge che la “coppetta mestruale” è “un’alternativa agli assorbenti usa-e-getta: sicura, pratica, economica ed ecologica. L’uso della coppetta mestruale si sta naturalmente diffondendo, ma potrebbe essere ulteriormente incentivato con una campagna di comunicazione mirata, negli istituti scolastici e attraverso ‘consultori volanti’”. Su cosa siano i “consultori volanti” in realtà in Regione Lazio finora nessuno è riuscito a rispondere, come nessuno degli interpellati ricorda come il provvedimento sia finito dentro il piano rifiuti. L’unico a commentare la notizia è Marco Cacciatore, consigliere regionale M5s e presidente della Commissione rifiuti: “Si tratta di un’iniziativa lodevole, che deve ovviamente esser inserita in un contesto di riduzione degli imballaggi. Solo così possiamo abbassare il quantitativo dei conferimenti in discarica”.

La misura ha già sollevato le perplessità delle organizzazioni a difesa dei diritti delle donne. “Non siamo certo contrarie a incentivare pratiche che impattino meno sull’ambiente – specifica Gaia Romani, fondatrice dell’associazione Onde Rosa, in questi giorni impegnata nella battaglia per il taglio della ‘tampon tax’ – ma non credo che ora il problema dei rifiuti nel Lazio sia derivante dai prodotti sanitari utilizzati dalle ragazze. Le donne si sentono già colpevolizzate abbastanza: se non fanno figli, se li fanno e non stanno abbastanza con loro, adesso si va a sindacare su quali pannolini utilizzano per i loro figli e addirittura come gestiscono il loro ciclo mestruale. Va bene spiegare l’utilizzo delle coppette, ma bisogna tenere conto che tante ragazze non hanno la possibilità di usarle”.

Coppette a parte, in questo capitolo del piano rifiuti di Zingaretti sono contenute molte delle misure immaginate da Virginia Raggi all’interno del suo “piano della gestione dei materiali post-consumo”, presentato il 5 aprile 2017 fra l’ironia delle opposizioni in Campidoglio: la Regione Lazio, infatti, prevede di promuovere la “eliminazione della pubblicità postale indesiderata”, la “incentivazione dell’utilizzo dell’acqua del rubinetto”, la “installazione delle case dell’acqua” nei territori, la “incentivazione di tessili sanitari (pannolini, ndr) riutilizzabili per i neonati e per gli incontinenti” e infine la “progressiva eliminazione della plastica monouso negli uffici e nelle aziende regionali”.