Cronaca

Piero Terracina è morto a 91 anni: era uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz. Liliana Segre: “Ora mi sento più sola”

Arrestato insieme a tutta la sua famiglia nel 1944 venne deportato pochi giorni dopo, quando aveva solo sei anni. Degli otto componenti della sua famiglia è stato l'unico a fare ritorno in Italia. Il cordoglio delle istituzioni e della politica. Mattarella: "Testimone instancabile della memoria della Shoah"

Era uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz. È morto a Roma all’età di 91 anni Piero Terracina, testimone della Shoah. A comunicarlo è una nota Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma. “La Comunità Ebraica di Roma piange la scomparsa di un baluardo della Memoria – scrive Dureghello – Piero Terracina ha rappresentato il coraggio di voler ricordare, superando il dolore della sua famiglia sterminata e di quanto visto e subito nell’inferno di Auschwitz, affinché tutti conoscessero l’orrore dei campi di sterminio nazisti. Oggi piangiamo un grande uomo e il nostro dolore dovrà trasformarsi in forza di volontà per non permettere ai negazionisti di far risorgere l’odio antisemita”. I funeralisi terranno domani, lunedì 9 dicembre, alle ore 13.30 al Portico d’Ottavia, e alle 14.30 al cimitero del Verano. “Con Piero Terracina ci legava una fratellanza silenziosa, tra noi non servivano parole. E ora che non c’è più mi sento ancora più sola”, ha detto la senatrice a vita Liliana Segre.

Nato in una famiglia ebraica, nell’autunno del 1938, a causa dell’emanazione delle leggi razziali in Italia, Terracina fu espulso dalla scuola pubblica. Proseguì gli studi iscrivendosi alle scuole ebraiche fino a quando, dopo essere sfuggito al rastrellamento del 16 ottobre 1943, venne arrestato a Roma, il 7 aprile 1944, su segnalazione di un delatore, con tutta la famiglia: i genitori, la sorella Anna, i fratelli Cesare e Leo, lo zio Amedeo, il nonno Leone David. Detenuti per qualche giorno nel carcere di Regina Coeli, dopo una breve permanenza nel campo di Fossoli, il 17 maggio del 1944 furono avviati alla deportazione. Degli otto componenti della sua famiglia Terracina è stato l’unico a fare ritorno in Italia.

Numerosi i messaggi di cordoglio a cominciare dal presidente della Repubblica. “Ho appreso con tristezza la notizia della scomparsa di Piero Terracina, ultimo tra i sopravvissuti della deportazione degli ebrei romani e testimone instancabile della memoria della Shoah. Ai suoi familiari e alla comunità ebraica di Roma esprimo sentimenti di vicinanza e di cordoglio“, dichiara Sergio Mattarella. “È stato un testimone dell’orrore nazista di Auschwitz. Un testimone coraggioso con un’incredibile passione civile che lo ha portato a raccontare i momenti terribili che ha vissuto. Il modo migliore per ricordarlo è ripetere l’esercizio della memoria per non dimenticare mai cosa è stato l’Olocausto”, dice il presidente della Camera, Roberto Fico. Quella del Senato, Elisabetta Casellati esprime “profondo cordoglio e commozione per uno dei pochi sopravvissuti alla tragedia della Shoah”.

Cordoglio anche dal mondo politico. Luigi Di Maio ricorda quella di Terracina come “una testimonianza importante e cruciale degli orrori del nazifascismo, una testimonianza che nel tempo ha rafforzato la nostra memoria, dando una rilevante spinta culturale e civile alle attuali e future generazioni”. “Le sue parole continueranno a vivere negli occhi dei tanti ragazzi che ha incontrato in questi anni -prosegue il segretario del Pd-. Piero era una persona libera anche nel denunciare omissioni e silenzi di questi anni. Il suo rigore, il suo dolore, la sua inquietudine nel vedere il ritorno di segnali pericolosi devono essere per noi spinta all’impegno”, scrive su facebook Nicola Zingaretti. “Ci ha lasciati Pietro Terracina l’ultimo straordinario testimone della deportazione degli ebrei romani a Auschwitz. Ricordiamo chi ha aiutato a non dimenticare”, ha twittato il commissario Ue Paolo Gentiloni. Secondo Matteo Salvini “è importante tramandare la memoria e il sacrificio di chi sopravvisse ai Lager, perché questi orrori non si ripetano mai più”. Esprime cordoglio anche Giorgia Meloni: “La sua scomparsa non scalfirà la memoria: racconteremo ai nostri figli e alle generazioni che verranno la sua storia, affinché gli orrori del passato non tornino mai più”.