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Daphne Caruana Galizia, “Muscat attende chiusura del caso per decidere su dimissioni”. Negata grazia a presunto mandante

Il premier in una nota ufficiale ha fatto sapere che "resterà concentrato sulla priorità del paese che sia chiuso uno dei più grandi casi criminali della sua storia". Intanto, dopo sei ore di consiglio dei ministri, è stata negata la grazia a Yorgen Fenech, l’imprenditore sospettato dell’omicidio

Sembrava che mancassero poche ore alle sue dimissioni ma il premier maltese Joseph Muscat deciderà un suo eventuale passo indietro a chiusura delle indagini sul caso di Daphne Caruana Galizia, la cronista assassinata il 16 ottobre 2017 da un’autobomba. Gli sviluppi dell’inchiesta stanno progressivamente sgretolando l’esecutivo – con le dimissioni del capo di gabinetto Keith Schembri e di quelle di due ministri – ma il presidente del Consiglio, ha riferito una nota diffusa in serata, “resterà concentrato sulla priorità del paese che sia chiuso uno dei più grandi casi criminali della sua storia e, come già promesso, sarà quello il momento in cui risponderà e parlerà del percorso futuro“. Nel comunicato, poi, sono state ufficialmente smentite spaccature nel gabinetto dei ministri di cui hanno largamente parlato in giornata i media maltesi. “L’unico fatto – si legge ancora – è che, tre giorni fa, il Gabinetto e l’intero gruppo parlamentare hanno dato a scrutinio segreto voto unanime di fiducia al primo ministro”.

Negata la grazia a Fenech – Nella notte tra giovedì e venerdì Muscat ha annunciato, dopo sei ore di consiglio dei ministri, il rifiuto della grazia per Yorgen Fenech, l’imprenditore sospettato dell’omicidio, che la chiedeva in cambio di informazioni. Fenech è considerato dalla famiglia della reporter uno dei mandanti dell’assassinio. Secondo un intermediario, taxista e usuraio che ha ottenuto la grazia in cambio d’informazioni, i tre killer hanno ricevuto 150mila euro per uccidere la giornalista. Muscat ha assicurato che il rifiuto della grazia è stato deciso all’unanimità dai ministri, su raccomandazione di ministero della Giustizia e polizia. Ma vari media riferiscono che alcuni ministri non erano d’accordo. Intanto proseguono le manifestazioni di protesta per chiedere le dimissioni del premier. È la sesta in due settimane, dallo spettacolare arresto di Fenech mentre tentava la fuga in yacht. Secondo fonti di polizia, Fenech ha descritto Schembri come il “mandante” dell’assassinio.

Schembri è libero – La polizia, però, ha rimesso l’ex capo di gabinetto in libertà, affermando non sia “necessario mantenerlo in stato d’arresto”. “Fenech ha ammesso l’omicidio, ha lo stesso medico di Schembri e questo medico portava i messaggi a Fenech mentre lui era in arresto; nonostante questi indizi la polizia ha rilasciato Schembri“, ha scritto Matthew, uno dei figli di Caruana Galizia. Oltre a Schembri, hanno lasciato il governo in settimana anche il ministro del Turismo Konrad Mizzi e quello dell’Economia Chris Cardona.

Le indagini della giornalista – La 53enne Caruana Galizia indagava sulla parte maltese dei Panama Papers e aveva scoperto documenti che attestavano che società panamensi di Mizzi, allora ministro dell’Energia, e di Schembri, avevano ricevuto 2 milioni di euro da una società di Dubai, 17 Black, per servizi non precisati. Il gruppo Daphne Project, che dopo l’omicidio ha proseguito l’inchiesta, ha scoperto che 17 Black apparteneva a Fenech, informazione di recente confermata dalla magistratura grazie ad arresti per corruzione, tra cui quello del taxista. Il Parlamento europeo ha annunciato nel frattempo l’invio di una missione urgente a Malta.