Diritti

Livorno, il cartello del ristorante usa la disabilità come offesa: “Mo…idi”. Rivolta sui social, il Comune prende le distanze

Le offese affisse all'ingresso e pubblicate sui social contro chi aveva presentato un esposto contro una pedana del locale: "Purtroppo 50 anni fa non c'era l'amniocentesi...". Poi tutto è stato rimosso dopo le proteste

Un cartello di insulti ai disabili e alle loro famiglie, appeso fuori dal locale, diffuso su Facebook e poi cancellato. È polemica a Livorno, dove un ristorante del quartiere la Venezia ha scritto parole offensive nei confronti dei disabili intendendo così insultare alcune persone colpevoli di aver presentato un esposto contro il montaggio di una pedana (che non sarebbe a norma) dedicata proprio ai disabili ed esterna al locale: “Secondo alcuni MO…..IDI autoctoni (che hanno pensato bene di fare un esposto), noi avremmo fatto costruire una pedana di tale fatta, senza avere preventivamente regolare permesso rilasciato dal Comune di Livorno (e sicuramente non gratuito). Ora, il rammarico che noi abbiamo è questo: purtroppo circa 50-60 anni fa, la scienza medica non aveva ancora inventato il Tri test e l’amniocentesi, altrimenti avremmo volentieri consigliato ai genitori di cui sopra di farla bene e magari ripetere l’esame, e poi visti i miserevoli risultati non farne proprio di nulla!!!”.

Immediata la reazione sui social: gli utenti hanno invaso le pagine social del ristorante con commenti e critiche e il locale è stato costretto a togliere quanto aveva pubblicato. Anche il Comune, con una nota, ha preso le distanze: “L’amministrazione comunale tutta”, si legge, “si unisce allo sconcerto a cui hanno dato voce, in queste ore, tante persone colpite dal vergognoso messaggio che è apparso fuori da un locale della Venezia”. “È inaccettabile” prosegue la nota “che la condizione di disabilità sia evocata da qualcuno come un’offesa. Vogliamo condannare senza appello comportamenti come questi, che ci confermano la necessità di portare avanti un impegno forte e deciso per superare stereotipi e pregiudizi insopportabili“.

(foto: pagina facebook di AIPD Associazione italiana persone down – Livorno)