Calcio

Hellas Verona, aperte due inchieste per i cori razzisti contro Balotelli. Centro-destra minaccia azioni legali contro calciatore e Lega

Oltre a due fascicoli aperti per violazione della legge Mancino sull'istigazione alla discriminazione razziale, uno contro ignoti e l'altro a carico del capo ultrà Luca Castellini, i fatti del Bentegodi hanno provocato anche la reazione della maggioranza in Comune. Assessore Polato sulla chiusura del settore: "Indignato. Verificheremo, come abbonati, un’eventuale class action nei confronti della Serie A"

Due inchieste della magistratura, contro gli ignoti che hanno lanciato cori razzisti all’indirizzo di Mario Balotelli e contro l’ultras Luca Castellini, dirigente di Forza Nuova, per dichiarazioni radiofoniche improntate al razzismo. Unindagine della Procura Federale, l’interdizione fino al 2030 da parte della società scaligera nei confronti del tifoso che, così, non potrà più seguire l’Hellas Verona e perfino la minaccia di denunce contro lo stesso Balotelli da parte di alcuni consiglieri di centrodestra, per supposte offese alla città di Verona. Per finire, l’ipotesi di un’azione legale nei confronti della Lega di Serie A da parte della giunta comunale scaligera per la decisione di chiudere il settore dello stadio incriminato.

Ciò che è accaduto al Bentegodi ha innescato una serie di reazioni a catena. Cominciamo dalla Procura della Repubblica che ha aperto due fascicoli d’indagine, per l’ipotesi di reato di violazione della legge Mancino sull’istigazione alla discriminazione razziale. Il primo punta a identificare le persone presenti nel settore “Poltrone Est” che avrebbero urlato all’indirizzo dell’attaccante bresciano offendendolo per il colore della sua pelle. Il fascicolo al momento è contro ignoti, ma il prefettto di Verona, Donato Cafagna, ha dichiarato: “Stiamo valutando e verificando quanto accaduto, la Digos sta esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza, anche quelli reperibili sul web, perché qualsiasi comportamento incivile va stigmatizzato e il nostro obiettivo è quello di individuare i pochi che macchiano il comportamento dei tanti. Vanno individuati e sanzionati come previsto con i Daspo. Questi individui vanno allontanati dagli stadi”.

Il secondo fascicolo riguarda Castellini, che è coordinatore per il Nord Italia di Forza Nuova. “Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza italiana, ma non potrà mai essere del tutto italiano” aveva detto intervistato da Ivan Grozny Compasso e da Alberto Gottardo dell’emittente veneta Radio Cafè. Nel fascicolo per violazione della legge Mancino è così finita la registrazione dell’intervista, assieme ai comunicati e ad altre dichiarazioni di Castellini, il quale si è già visto notificare dalla società il divieto di entrare al Bentegodi fino a giugno 2030.

Ma non c’è solo la giustizia penale. Quella sportiva ha deciso di chiudere il settore “Poltrone Est”. Poi ci sono state alcune interviste rilasciate da Balotelli sulla tifoseria veronese che hanno scatenato le reazioni del mondo politico di centrodestra. “Ho presentato una mozione in consiglio comunale affinché Verona la smetta di essere infangata sui media”, ha annunciato Andrea Bacciga, consigliere comunale della lista Battiti per Verona. “Ho depositato la mozione in difesa dell’immagine della mia città, infangata e derisa troppe volte ingiustamente. Chiedo che si proceda legalmente”. Gli altri firmatari sono il consigliere leghista Alberto Zelger e i consiglieri comunali Paolo Rossi e Anna Grassi. I quattro chiedono al sindaco e al Comune di Verona “di diffidare legalmente e/o adire le vie giudiziali nei confronti del calciatore Mario Balotelli e di tutti coloro che attaccano Verona diffamandola ingiustamente”.

Ad aggiungere benzina sul fuoco ci ha pensato l’assessore alla Sicurezza del Comune di Verona, Daniele Polato, che si è detto “indignato per la chiusura del settore poltrone Est dello stadio”. Ha aggiunto: “Verificheremo, come abbonati, un’eventuale class action nei confronti della Lega Serie A e mi auguro che la società Hellas Verona faccia immediato ricorso. Chi era in quella parte del Bentegodi non ha sentito nulla dei presunti cori razzisti”.

Dulcis in fundo, il sindaco Federico Sboarina: “La tematica del razzismo è oggettivamente di priorità assoluta da affrontare e contrastare. La questione è che domenica allo stadio nessuno ha sentito quei cori. Se poi ci sono dei singoli, ognuno si assume la responsabilità di quel che dice e fa, e ne risponde. Perché un conto sono i singoli, un conto è appiccicare un’etichetta a una città e a un’intera comunità. Questo è inaccettabile. Verona non è razzista”.