Società

Giochi, anche quest’anno Essen si conferma la Mecca del gioco da tavolo

Spiel ’19 nella tedesca città di Essen (nella Ruhr) è stata la più grande fiera del gioco da tavolo di sempre, a testimonianza del buon stato di salute di questo settore. Intendiamoci, da decenni Essen è considerata la Mecca del gioco da tavolo, tanto che gli appassionati nostrani tendono a dare alla manifestazione il nome della città che la ospita, cioè la chiamano familiarmente Essen anziché Spiel.

Ma quest’anno tutti i record sono stati superati. Oltre 200mila visitatori che si sono fatti una vera e propria scorpacciata di gioco: perché si va lì non per guardare, ma per giocare e divertirsi, provando le novità. E di novità ne sono state presentate ben 1,5mila da oltre 1,2mila espositori. Rispetto a 10-20 anni fa il mercato è cambiato moltissimo; un po’ come nel settore librario, stiamo assistendo a una vera inflazione di prodotti.

Complice il semplificarsi delle tecniche di produzione, sempre nuove aziende si presentano sul mercato con i propri giochi e tra queste sta rapidamente crescendo il peso di quelle asiatiche. Il tutto crea un ambiente molto bello e variopinto e per certi versi molto più sano di tante altre industrie; ciò perché la stragrande maggioranza dei redattori e dei produttori sono dei veri appassionati. Quindi concorrenti sì, ma tutti amici che alla sera si trovano a giocare insieme in qualche birreria, accomunati appunto dal piacere di giocare. Veramente bello, da prendere come modello.

Parlando con loro ti fai un’idea di quelle che potranno essere le tendenze future e a occhio stiamo andando per una sempre maggiore importanza dell’ambientazione, a scapito forse del primato delle meccaniche. Che si prepari un ibrido fra le meccaniche cosiddette “German” (dove le ambientazioni possono essere un semplice “vestito”) e le ambientazioni cosiddette “American style”, cioè fortemente aderenti al gioco? Vedremo.

E pensare che, personalmente, sono tutto a favore delle meccaniche; le ambientazioni le vedo quasi come un orpello che mi distrae da quello che sto facendo. E ancora, sempre più aggeggi tridimensionali, soprattutto nei giochi per i più piccoli: insomma giochi con componenti simil-giocattolo.

Comunque tranquilli, ce n’è davvero per tutti i gusti (qualunque siano i vostri). E in questa magnifica e stimolante bolgia c’era tantissima Italia, sia tra i produttori sia tra i visitatori. Nel precedente articolo ho già nominato alcuni dei giochi di autori/editori italiani, ma ce ne sono stati tanti altri.

Per esempio da Giochi Uniti, che ormai si è lanciata non solo nella distribuzione in Italia di importanti titoli stranieri ma anche nell’autonoma creazione di nuovi giochi; tra quelli presentati a Essen segnalo Kingsburg: The Dice Game (Andrea Chiarvesio, Christian Giove), un roll and write nell’atmosfera dell’ormai classico Kingsburg e Bar Barians (Good Player), gioco goliardico sulle risse da bar in un mondo fantasy.

In Giochix troviamo Trismegistus (Daniele Tascini, Federico Pierlorenzi) e De Vulgari Eloquentia Deluxe (Mario Papini). Infine non poteva mancare Marco Polo II: Im Auftrag des Khan (Simone Luciani, Daniele Tascini) edito da Hans im Gluck e seguito del premiatissimo Sulle tracce di Marco Polo. E mi scuso con i tanti ancora che non ho modo di nominare!

E poi a Essen c’erano mille altri eventi e iniziative. Tra queste, mi piace segnalare l’ormai tradizionale European Master, vale a dire il campionato europeo a squadre di giochi da tavolo: ogni anno si compete su quattro giochi editi nell’anno appena trascorso, quindi nuovi per tutti i concorrenti! E anche qui c’era molta Italia, perché fra i quattro giochi proposti questa volta troviamo gli italianissimi Newton (Simone Lucianie e Nestore Mangone, edito da Cranio Creations) e Coimbra (Flaminia Brasini e Virginio Gigli, edito da Ghenos Games).

E non solo: come squadra i romani del team Bad smurfs hanno ottenuto un onorevolissimo sesto posto, dietro solamente ai tedeschi (hanno vinto i Brettspieltem Hamburg 1) e ai cechi. A livello individuale notevoli i piazzamenti di Federico Cittadini (15esimo con 16 punti su 20) e Piero Modolo (18esimo con 15 punti).