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Giappone, il castello di Shuri è stato distrutto completamente da un incendio sull’isola di Okinawa

L'edificio era già stato bombardato durante la seconda guerra mondiale. Poi, ricostruito, era stato aperto al pubblico nel 1992. Otto anni dopo era diventato sito Unesco. Ancora sconosciute le cause del rogo

È stato distrutto dalle fiamme il castello Shuri sull’isola Okinawa patrimonio dell’umanità del Giappone. Le fiamme sono divampate nelle prime ore della giornata (le 2.40 giapponesi, le 18.40 di mercoledì 30 ottobre in Italia) e hanno richiesto l’intervento di più di dieci autobotti dei vigili del fuoco. Secondo quanto riportato dalle autorità locali, a crollare subito è stato l’edificio principale Seiden e il palazzo a Nord Hokuden, mentre il tempio Sud Nanden è andato distrutto con il passare delle ore. Per la polizia restano ancora sconosciute le cause del rogo, mentre si esclude la presenza di feriti. Per precauzione la popolazione residente nelle vicinanze del castello è stata evacuata.

A bruciare è una delle principali attrazioni turistiche dell’isola a Sud Ovest dell’arcipelago: il castello risale al Quattrocento, agli anni del regno Ryukyu a capo del territorio per 450 anni prima dell’integrazione di Okinawa da parte giapponese avvenuta nel 1879. L’isola, infatti, seppur piccola, era considerata un ottimo punto strategico per gli scambi commerciali tra Giappone, Cina e Corea. L’edificio storico era già stato distrutto durante i bombardamenti statunitensi nel corso della seconda guerra mondiale: il castello era stato poi in parte restaurato e aperto al pubblico all’interno di un parco nazionale nel 1992. Il suo valore storico e artistico ha fatto in modo che l’edificio nel dicembre del 2000 rientrasse tra i siti patrimonio dell’umanità del Giappone.