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Indivisible: il titolo di Lab Zero e 505Games si presenta con uno stile unico e si evolve rispetto al genere

505Games presenta un titolo che coniuga ottimamente il platforming ed il combattimento a turni, riuscendo a portare una ventata di freschezza nell'attuale panorama videoludico sia dal punto di vista del gameplay che dello stile grafico

Indivisible, ultima fatica di Lab Zero approda finalmente su tutti gli schermi dei videogiocatori dopo essere finito sotto l’ala protettrice di 505Games, che ultimamente sta portando sul mercato tanti progetti degni di nota.

Supercolorato e con un DNA che risulta essere l’ibrido tra Metroidvania ed i giochi di ruolo a turni, Indivisible cerca di ritagliarsi sul mercato una fetta di utenza tutta sua, dimostrando che c’è ancora posto per chi ha voglia di innovare in questo campo, confezionando un prodotto che mette insieme diverse tipologie di gioco con uno stile unico, stile che si intuisce subito dall’introduzione animata: una sigla che presenta quello che nel gioco sarà ben presente, ovvero una protagonista tenace, che ricorda molto bene i personaggi degli anime, e del suo gruppo di compagni, uniti per sconfiggere il male presente in questo mondo.

La giovane Ajna si allena ogni giorno con il padre, una vita che non capisce perfettamente, e che prende una svolta avventurosa proprio quando il suo villaggio viene attaccato e suo padre viene ucciso davanti ai suoi occhi; Ajna livida di rabbia e dolore decide di partire alla volta del castello di Ravannavar, il grande cattivo dietro tutta la distruzione, e nel suo viaggio incontrerà molti alleati con caratteristiche peculiari, da qui viene uno dei componenti fondamentali su cui è basato il gameplay di Indivisibile: il cambio di compagni nel party a seconda delle necessità, che permetterà alla protagonista di affrontare ogni tipo di insidia le si pari davanti.

Esteticamente sontuoso e dalle musiche incalzanti, Indivisible mostra da subito la sua natura facendo capire al giocatore che non si trova davanti a un prodotto normale, intervallando le parti platforming, tipiche dei metroidvania, a svariati combattimenti a turni, questi ultimi dimostrano ancora una volta quanto si sia voluto diversificare lo stile di gioco, con un sistema di combattimento a turni ma basato sulle combinazioni realizzabili tra i vari personaggi, spingendo ancora una volta il giocatore a variare, a cambiare, a evolvere il suo stile di gioco durante l’avventura, in modo da poter fronteggiare al meglio i nemici che gli si parano davanti.

Divertente, vario e con un estetica sicuramente sopra la media, Indivisible risulta una delle uscite più “fresche” del panorama videoludico dell’ultimo periodo, ottimo per chiunque stia cercando un gioco diverso, con meccaniche ben strutturate e, come già detto prima, un identità tutta sua, che non cerca di migliorare delle meccaniche già viste ma prova invece ad evolversi, in un qualcosa di diverso, dallo stile unico.