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Sparatoria Trieste, Chef Rubio: “Agenti impreparati”. Il fratello del poliziotto ucciso: “Ti faccio fare la sua fine”. Poi le scuse

"Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra", ha commentato su Twitter il volto di DMax pochi minuti dopo la notizia. E ha fatto il giro dei social il post su Facebook di Gianluca Demenego, che più tardi però ha spiegato: "Colpa di rabbia e dolore"

Gli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego hanno perso la vita dopo una sparatoria avvenuta ieri pomeriggio nella Questura di Trieste, a esplodere due colpi è stato Alejandro Augusto Stephan Meran, ventinovenne dominicano affetto da disagio psichico. L’uomo era stato fermato perché ritenuto responsabile di una rapina avvenuta in mattinata. L’episodio, come immaginabile, ha acceso l’attenzione dei media suscitando anche qualche polemica, non ultima quella tra Chef Rubio e l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra“, ha commentato su Twitter il volto di DMax pochi minuti dopo la notizia. Il cuoco ha poi aggiunto: “Er Paese de Purcinella, dello sticazzi tanto non me succede, del se poi però succede se po solo piagne ma guai a te se provi a’ annà alla fonte dei problemi pe’ risolverli. Fottuta italica mentalità. Continuate cosi da bravi a lamentavve, piagne che domani se ricomincia uguale. Ditemi se è normale che due fermati senza manette possano fare sto macello? E se nel conflitto a fuoco fosse morto un civile? Vostro figlio? Un vostro caro? Voi? Quando scrivo tragedia è ovvio che dispiace, piccoli analfabeti funzionali. Per servire il Paese (i cittadini, no i c*****i che vi mandano a morire), bisogna essere dei virtuosi, viverla come missione e non come lavoro, essere impeccabili, colti, preparati fisicamente e mentalmente così da gestire qualsiasi imprevisto. I colpevoli sono sopra non sotto“.

Gabriele Rubini, questo il suo vero nome, ha poi tirato in ballo Mattro Salvini: “Invece di dire ‘Sono una merda compaio a fare il pianto greco solo quando muoiono ma quando sono in vita li faccio lavorare nella totale insicurezza a rischio della loro vita e di quella dei cittadini’ scrive ste trovate. Salvini & Co responsabili di queste morti”. Le sue parole non sono passate inosservate e hanno suscitato l’immediata reazione dell’ex ministro dell’Interno. Il leader della Lega ha condiviso i tweet di Chef Rubio commentando così: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. Non sei uno ‘chef’, sei uno stupido“.

E puntuale l’ominicchio messo difronte alle sue responsabilità – ha replicato ancora lo chef – al suo essere una nullità in campo politico e sui social (almeno io le mie cose me le scrivo da solo ) e al suo fare tutto tranne che ciò per cui è pagato (anche da me), fa il bulletto senza però scalfirmi. Matteo Salvini invece di postare foto in cui sei abbracciato a persone che servono il Paese (de tutti, non solo il tuo) che lasci morire senza la benché minima tutela, invece di sederti dalla D’Urso o anda’ a prende’e pizze da Lilli Gruber spegni i social e lavora!”.

Gianluca Demenego, fratello uno degli agenti uccisi, ha scritto su facebook: “Chef Rubio sono il fratello del poliziotto impreparato! Beh, tieni sempre la guardia alta quando giri perché se colgo impreparato pure te fai la fine di mio fratello! Uomo di merda! Ti auguro di perdere un tuo caro! A presto!”. Più tardi però si è scusato: “I toni e le parole usate contro Chef Rubio”, ha scritto, “erano dettate dalla rabbia e dal dolore per il post fuori luogo e infelice pubblicato dallo stesso sulla morte di mio fratello e del suo collega. Per me la vicenda può ritenersi conclusa qui. Lasciateci al nostro dolore. Grazie!”.

Tanti i messaggi di cordoglio sul profilo di Demenego, istruttore di bartender, trainer di PartyinBottle e gestore di un locale a Garbatella. “Esistono dei colpevoli ben più gravi di chi ha premuto il grilletto – si legge nel messaggio lasciato dalla ‘famiglia’ di PartyinBottle – Ma questo è solo il momento del cordoglio, il dolore non deve trasformarsi in rabbia o desiderio di vendetta”. Tredici ore fa sul suo stesso profilo, l’addio di Gianluca a Matteo su una foto di famiglia: “Proteggici da lassù, fratello mio! Sei il mio eroe! Onore a te!“. E Rubio ha risposto con un tweet: “Grazie ai politici infami che sfruttano dichiarazioni chiare di denuncia per sciacallare e buttare benzina sul fuoco. Grazie agli analfabeti funzionali. Grazie a tutti voi per questo odio senza senso. Fratello, rispetto il tuo dolore, ma non hai compreso”.