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Scozia, dare uno schiaffo ai figli sarà illegale: i genitori punibili penalmente. È la prima volta in Regno Unito

Il deputato Verde John Finnie ha avanzato una proposta di legge che con grande probabilità sarà supportata dal Parlamento nella votazione prevista per l'8 ottobre. Le punizioni corporali sono ancora legittime - seppur con alcune restrizioni - perché ritenute una forma di disciplina per i minori di 16 anni

La Scozia sarà con grande probabilità il primo Paese del Regno Unito a rendere illegale, e punibile penalmente, i castighi fisici rivolti dai genitori ai figli. Una normativa ad hoc è stata infatti presentata al Parlamento locale di Edimburgo dal governo guidato da Nicola Sturgeon e si ritiene che sarà ampiamente supportata nel corso della votazione prevista per martedì 8 ottobre. La proposta scozzese di abolizione è stata promossa da un deputato Verde, John Finnie, e ha il sostegno di laburisti e liberaldemocratici, oltre che dello Scottish National Party (Snp) di Sturgeon e di alcune ong per la tutela dell’infanzia. Contrari sono invece i Tory locali, come pure, stando ai sondaggi, una maggioranza popolare di scozzesi, secondo i quali la legge attuale è sufficiente e l’avvio dello smacking ban rischia di criminalizzare alcuni “bravi” genitori.

Le punizioni corporali, infatti, non sono mai del tutto sparite dal sistema legislativo del Paese. La Bbc riferisce che i bambini non hanno la stessa protezione degli adulti in materia di aggressioni fisiche, perché un adulto accusato di aver picchiato un bambino può fare riferimento al “castigo ragionevole” (reasonable chastisement) o all’aggessione giustificabile (justifiable assault), sostenendo quindi di aver usato la forza fisica come forma di disciplina sui minori di 16 anni.

In genere, i genitori possono colpire i figli sul corpo, ma non sulla testa. Non è inoltre considerato legale scuoterli o usare attrezzi ed è inoltre proibito ogni tipo di punizione fisica nelle scuole o in qualunque altro contesto inerente all’istruzione. Per decidere se il castigo sia stata davvero “ragionevole”, la corte prende in considerazione la natura della punizione, la durata, la frequenza, l’età del bambino e gli effetti che il castigo ha causato su di lui, sia a livello fisico che morale. La proposta di Finnie prevede di togliere del tutto la possibilità di difendersi ricorrendo al “reasonable chastisement”, rendendo quindi i genitori perseguibili per ogni uso delle punizioni corporali: i bambini saranno quindi protetti dalle aggressioni fisiche tanto quanto lo sono gli adulti.

Secondo il report Equally Protected? A review of the evidence on the physical punishment of children, pubblicato nel 2015 e firmato da alcune ong per l’infanzia, il ricorso alla forza fisica per punire i figli è stato usato dal 70- 80 per cento dei genitori in Uk. La maggior parte considera la cosa “positiva” e sostiene che spesso “è l’unica cosa che funziona”: le stesse ricerche hanno però messo in luce l’opposto, sottolineando come questi atteggiamenti, oltre a turbare chi li subisce, non sempre riescono a fermare le condotte che sarebbero da correggere. Infine, il ricorso alla forza fisica a scopo punitivo risulta essere più comune in Uk rispetto a Usa, Canada, Italia, Germania e Svezia. Quest’ultima, non a caso, è stata proprio la prima in assoluto a vietare le punizioni culturali in ambito famigliare, nel 1979. La Scozia sarà il 58esimo in ordine di tempo su scala mondiale. L’uso “ragionevole” dei castighi fisici continua, invece, a essere usato nel resto del Regno Unito.