Cronaca

Padova, schiaffi e minacce ai bambini del centro culturale. Arrestato imam: le segnalazioni partite da familiari e insegnanti

Le indagini hanno accertato che l'uomo - 23 anni, in Italia con permesso di soggiorno - "castigava" i bambini che sbagliavano a recitare le preghiere con schiaffi, pugni e insulti

Schiaffi, pugni, spintoni e umiliazioni a bambini dai 4 ai 10 anni che sbagliavano a recitare le preghiere islamiche. La Digos della Questura di Padova ha dato esecuzione questa mattina ad una misura cautelare in carcere disposta dal Gip del Tribunale di Padova nei confronti di un cittadino del Bangladesh per il reato di maltrattamenti ai danni di minori. Le indagini hanno accertato che il ventitreenne arrestato, nel corso delle lezioni che l’uomo teneva nel Bangladesh Cultural Center all’Arcella – quartiere multietnico a nord della città – maltrattava i giovanissimi allievi abusando del suo ruolo di imam con pugni, anche alla testa, strattonandoli e rivolgendo loro minacce.

Maltrattamenti che per il giovane erano il “giusto castigo” verso bambini in gran parte originari del Bangladesh, costretti a vivere la pressione psicologica durante le lezioni, previste tutti i pomeriggi, sabato e domenica compresi. “Ma perché non lo denunci alla Questura?”, avrebbe detto uno dei bambini al coetaneo appena schiaffeggiato. Proprio i racconti ai genitori di quel che accadeva, avrebbero portato alle prime segnalazioni agli investigatori, partite dalla stessa comunità islamica e dalle insegnanti delle scuole elementari frequentate dai bambini, preoccupate dal cambiamento di umore di alcuni loro alunni.

Per interrompere queste violenze, gli uomini della Digos, dopo alcuni mesi di indagine hanno arresto l’imam, in Italia con permesso di soggiorno per motivi di lavoro per il reato di “maltrattamenti ai danni di minori”. L’imam, oltre alle lezioni ai bambini si occupava anche delle preghiere degli adulti che frequentavano il Centro culturale. Nel corso delle indagini, che vengono tuttora approfondite dagli uomini della Digos di Padova, sono emersi anche legami con un’altra associazione di cittadini del Bangladesh di Pieve di Soligo (Treviso) già oggetto di un’altra indagine per lo stesso tipo di maltrattamenti.