Scienza

Tumori per la prima volta in calo in Italia: -2mila diagnosi rispetto al 2018. Un milione di persone guarite

L'inversione di tendenza evidenziata nel rapporto 'I numeri del cancro 2019', presentato al ministero della Salute. La sopravvivenza a 5 anni più alta si registra, per gli uomini, in Valle D’Aosta (61%), Emilia-Romagna e Toscana (56%) e, per le donne, in Emilia-Romagna e Toscana (65%)

Diminuisce la mortalità, “grazie ai programmi di prevenzione e al miglioramento delle terapie” e per la prima volta calano i nuovi casi di tumore in Italia. L’Associazione italiana di oncologia medica Aiom spiega l’inversione di tendenza nel rapporto ‘I numeri del cancro 2019’, elaborato dall’Associazione italiana di oncologia medica Aiom insieme alle associazioni Airtum, Passi e Siapec.

Sono 371mila i casi stimati nel 2019, con 2mila diagnosi in meno rispetto al 2018, anno in cui si erano invece registrate 4mila nuove diagnosi in più sul 2017. A oggi sono un milione i pazienti guariti. Tre milioni e mezzo vivono invece dopo la scoperta della malattia. Inoltre ci sono meno nuove diagnosi di tumori al Sud rispetto al Nord Italia, con l’incidenza più alta che si registra in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti).

Il tumore al seno, si legge nel rapporto presentato oggi al ministero della Salute, è il più frequente (53.500 casi nel 2019). Seguono colon-retto (49.000), polmone (42.500), prostata (37.000) e vescica (29.700). La sopravvivenza a 5 anni più alta si registra, per gli uomini, in Valle D’Aosta (61%), Emilia-Romagna e Toscana (56%) e, per le donne, in Emilia-Romagna e Toscana (65%). Nel 2016 (ultimo anno disponibile), nel nostro Paese, sono stati 179.502 i decessi attribuibili al cancro (100.003 uomini e 79.499 donne).

La diminuzione dei nuovi casi di tumore, che segna secondo gli oncologi una “importante inversione di tendenza”, indica che le campagne di sensibilizzazione per la prevenzione primaria (mirata a diffondere corretti stili di vita per prevenire appunto l’insorgenza delle neoplasie) stanno iniziando a dare effetti positivi. In aumento anche la sopravvivenza: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Almeno un paziente su 4, pari a quasi un milione di persone, è invece tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito.

L’incidenza delle neoplasie “è in riduzione in entrambi i generi – afferma Stefania Gori, presidente nazionale Aiom e direttore dipartimento oncologico, Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar- . Il tumore del seno si conferma il più frequente, in crescita soprattutto nel Centro-Nord per l’estensione dei programmi di screening e della popolazione target (da 50-69 anni a 45-74). Quest’ultimo però non costituisce un fenomeno negativo, perché vengono individuati in fase iniziale e con alte probabilità di guarigione molti tumori che, senza lo screening, sarebbero stati scoperti in stadio avanzato“.