Giustizia & Impunità

Milano, maxi-truffa ad anziani: cinque misure cautelari. “Vendevano dei falsi rilevatori di gas spacciandoli per obbligatori”

Dal 9 novembre 2018 al 6 febbraio 2019, secondo la procura, hanno messo a segno più di 48 raggiri, valsi oltre 110mila euro. Per cinque persone residenti nel Bresciano, che si spacciavano per dipendenti della società G.A.S srl, è scattato l'obbligo di dimora o il divieto di allontanamento notturno

Riuscivano a farsi accogliere in casa dalle loro vittime presentandosi come tecnici della società bresciana G.A.S srl per vendere dei semplici rilevatori di fumo, di bassa qualità e dal un prezzo decisamente sproporzionato rispetto al loro valore, spacciandoli come rilevatori di fughe di gas. È la maxi truffa smascherata a Milano da Polizia, Carabinieri e dalla Polizia locale – coordinati dal pool antitruffe della Procura di Milano – che hanno eseguito cinque misure cautelari, tra obblighi di dimora e divieto di allontanamento notturno, nei confronti di altrettante persone residenti nel Bresciano con età compresa tra i 22 e i 38 anni. L’accusa per tutti è di truffa aggravata.

Dall’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal sostituto procuratore Enrico Pavone, è emerso che sono almeno 48 i raggiri ideati e messi a segno dai finti tecnici del gas, quasi tutti a danno di ultrasettantenni milanesi, tra il 9 novembre 2018 e il 6 febbraio 2019. In totale le truffe sarebbero però molte di più, stando a quanto è stato spiegato durante la conferenza stampa dal procuratore Fusco: dalle indagini bancarie, ha chiarito l’aggiunto, è emerso un incasso di 110mila euro, somma ottenuta dalla vendita di più di 48 rivelatori di fumo.

Fusco ha poi precisato che le truffe sono state messe a segno con “metodi molto pericolosi“: i finti tecnici non solo affiggevano nei condomini, per lo più popolari, gli avvisi delle loro successive visite, ma si presentavano a casa degli anziani con speciali giubbotti, simili a quelli dei veri tecnici del gas. Come risultato dai sequestri, inoltre, avevano timbri e una modulistica per firmare i contratti. Oltre a un’agenda fitta di appuntamenti e il “vademecum del perfetto venditore”.

Le indagini erano state avviate grazie la segnalazione di una vittima che ha permesso alle forze dell’ordine di sequestrare “una serie di volantini e altro materiale di notevole interesse investigativo”. Molte delle persone raggirate hanno dichiarato che “i tecnici li avevano indotti all’acquisto convincendoli che i rilevatori di fumo sono dispositivi previsti obbligatoriamente dalla legge e indispensabili a evitare fughe di gas”.