Cronaca

Sarno, la montagna incendiata da sei ragazzini per “scherzo”. Il sindaco chiede “pene esemplari e severissime”

Sono quasi tutti minorenni (cinque su sei) gli autori di una "bravata" che venerdì sera ha provocato un incendio sulla collina del Saretto. "La verità di oggi brucia quanto il fuoco che ha distrutto il nostro amato Monte" scrive su Facebook il primo cittadino

Sono quasi tutti minorenni (cinque su sei) gli autori di una “bravata” che venerdì sera ha provocato un incendio sulla collina del Saretto, a Sarno in provincia di Salerno, andata in gran parte distrutta. Le fiamme, che si erano avvicinate pericolosamente alle case, avevano portato il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora a ordinare l’evacuazione di circa 200 abitanti, nonché la chiusura delle scuole. Gli elementi raccolti durante le indagini, avviate dai militari dell’Arma di Nocera Inferiore con i colleghi della stazione carabinieri forestale di Sarno, hanno consentito di dare un nome e un volto ai responsabili.

Per salvare il verde di Sarno è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha mobilitato la macchina dei soccorsi per la messa in sicurezza del territorio. “La matrice dolosa di questo folle gesto è evidente – spiegava già nelle ore successive l’allarme incendio il ministro Costa – e per questa ragione non può rimanere impunito. Un atto scellerato che mette a grave rischio idrogeologico un territorio fortemente instabile”.

E con lui anche il sindaco di Sarno che sul suo profilo Facebook scrive: “Sono dei giovanissimi ad aver incendiato il Saretto. La verità di oggi brucia quanto il fuoco che ha distrutto il nostro amato Monte“. E poi si lascia andare a una riflessione: “Sono stati giorni convulsi, difficili, complicati. Oggi si sta ricostruendo un mosaico di pezzi di verità che lascia sgomenti per i danni, le modalità, il coinvolgimento di giovani della nostra città, le confessioni rilasciate. Non parlerò di ‘una generazione’ nel grande rispetto dei tanti figli di Sarno che sono il nostro orgoglio, il nostro futuro e invito anche voi, miei cari concittadini, a non farlo. Chi ha distrutto la nostra terra per uno scherzo, merita di essere identificato, giudicato e condannato. Confidiamo nella giustizia alla quale chiediamo pene severissime, esemplari, senza sconti, nella piena consapevolezza del grave crimine commesso”.