Cronaca

Bergamo, precipita un ultraleggero: muore una ragazza di 15 anni. Ferito il padre e le due sorelle

L'ultraleggero era appena decollato dall'Aero Club di Bergamo quando ha riscontrato dei problemi in volo. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un'inchiesta

Una ragazzina di 15 anni morta, le due sorelle e il padre feriti. Erano a bordo di un ultraleggero precipitato vicino dell’aeroporto di Orio Al Serio (Bergamo). Il Cessna Mooney era pilotato da Stefano Mecca, 51 anni, vicepresidente dell’Aero Club Bergamo. I tre feriti sono stati trasportati in ospedale: Mecca è stato ricoverato in un primo momento in gravissime condizioni al Papa Giovanni XXIII di Bergamo e poi trasferito al Centro Grandi Ustionati di Verona, visto che il velivolo ha preso fuoco dopo lo schianto. Un’altra figlia, 15 anni gemella della vittima, è stata trasportata al Bolognini di Seriate e poi all’ospedale Niguarda di Milano, mentre la terza figlia, di 18 anni, all’ospedale Gavazzeni di Bergamo. I vigili del fuoco e il 118 hanno fatto di tutto per salvare l’adolescente.

Secondo una prima ricostruzione, l’aereo turistico era appena decollato dalla pista dell’Aero Club Bergamo con direzione Venezia, quando, riscontrando dei problemi in volo, ha cercato di tornare indietro. Sul luogo dell’impatto sono arrivati immediatamente i mezzi di soccorso dei vigili del fuoco e del 118, insieme alle squadre di emergenza aeroportuali. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta. “Si precisa che l’operatività dell’aeroporto di Bergamo non ha subito interruzioni e i movimenti in decollo e in atterraggio proseguono regolarmente”, si legge in una nota dell’Aeroporto di Milano Bergamo.

“Ha accusato problemi da subito ed è rientrato all’Aeroclub, da dove era partito. Nell’atterraggio aveva velocità piuttosto elevata e ha ripreso il volo”, spiega la pm Maria Cristina Rota che indaga sul caso. “Tutte manovre correttissime”, precisa, anche perché Mecca “era un pilota esperto. Nel riprendere il volo – aggiunge – non è riuscito ad avere la giusta velocità per rialzarsi”. A quel punto si sarebbe inclinato sul lato destro, deviando, andando a infilarsi tra due alberi e sbattendo contro una massicciata. Poi è stato avvolto alle fiamme: il serbatoio, visto il tragitto pianificato, conteneva molto carburante. La zona è stata recintata per consentire i rilievi.