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Usa, i lussi dell’ex vescovo Michael Bransfield in West Virginia: limousine, jet privati e ristoranti per oltre 2 milioni di dollari

Lo rivela il Washington Post. L'uomo si è dimesso in luglio a seguito di un'inchiesta interna del Vaticano, che lo ha accusato di molestie sessuali e irregolarità finanziarie. Lui si difende: "Ha fatto tutto lo staff"

Non sono bastati 13 anni alla guida di una delle diocesi più povere d’America, in West Virginia, per accendere qualche rimorso di coscienza. L’ex vescovo Michael Bransfield, 76 anni, avrebbe sperperato un patrimonio per mantenere uno stile di vita extra lusso, senza badare a spese. Lo rivela un’inchiesta del Washington Post, che da mesi tiene sotto controllo le sue attività. Il Vaticano lo aveva già sottoposto a misure disciplinari dopo il risultato di un’inchiesta interna, secondo la quale avrebbe dilapidato 2,4 milioni della diocesi in spese personali, fra cui elargizioni a uomini di chiesa e giovani seminaristi che adesso lo accusano di molestie sessuali. Le stessa inchiesta l’aveva costretto a dimettersi lo scorso luglio.

Le cifre sono parlanti: un milione di dollari in jet privati, 62 mila dollari in gioielli, 140 mila in ristoranti, 1.300 dollari di autista e 12 mila di volo per una giornata a Washington, 10 mila per soggiornare nell’attico dell’hotel The Colony , a Palm Beach, che ha ospitato anche Bill Clinton e George W. Bush durante il loro periodo alla Casa Bianca.

Esemplare poi il caso del pellegrinaggio alla National Shrine della capitale, dove nel settembre del 2017 si sono recati molti cattolici e lo stesso Bransfield, ma attraverso vie differenti. I primi spesero 190 dollari per un viaggio notturno in pullman, il secondo a affittò un jet privato e dopo un volo di 33 minuti arrivò a destinazione in limousine, per un costo totale a carico della diocesi, 6.769 dollari.

“Non me ne sono occupato io, ha fatto tutto lo staff”, ha detto l’ex vescovo, che ha rimproverato i suoi addetti perché a suo dire responsabili di aver scelto soggiorni troppo costosi. Al tempo stesso ha sottolineato come le sue vacanze fossero in realtà pause necessarie dai suoi doveri religiosi. Gran parte dei suoi spostamenti si verificarono – secondo lui – per ragioni di lavoro e in virtù della sua carica di capo della Papal Foundation, un ente no profit che raccoglie fondi da ricchi cattolici per finanziare iniziative vaticane.

Eppure, Papa Francesco ha sempre sottolineato come i vescovi debbano vivere in modo modesto, senza eccessi. Soprattutto se si tiene in considerazione la diocesi che li considera un punto di riferimento: in quella di Bransfield, un 1 residente su 5 vive in stato di povertà, l’uso di oppiacei ha diffusione capillare e il lavoro scarseggia.