Società

Regione Molise, 700 euro al mese a chi si trasferisce nei comuni che si spopolano: è il “reddito di residenza attiva”

Il bando sarà pubblicato il 16 settembre. 30 i giorni a disposizione per presentare la domanda e accedere ai fondi, destinati a chi sceglierà di prendere la residenza e aprire un'attività commerciale per almeno cinque anni nei comuni con meno di duemila abitanti

Si chiama “reddito di residenza attiva” e vuole mettere un freno allo spopolamento nei comuni con meno di duemila abitanti, dove muoiono attività ed esercizi commerciali. Ce ne sono 100 su 136 in Molise, che ha lanciato un bando che sarà pubblico il 16 settembre: prevede il versamento di 700 euro a chi sceglierà di prendere la residenza e aprire un’attività commerciale per almeno cinque anni nelle aree che rischiano di svuotarsi. Il contributo massimo è di 24 mila euro in tre anni. Nel complesso, la cifra stanziata e autorizzata dal Ministero dello Sviluppo economico per la proposta del consigliere Antonio Tedeschi, membro della giunta regionale di centrodestra presieduta da Donato Toma, è di un milione di euro. Trenta giorni di tempo per proporre la propria candidatura.

“Questa iniziativa – scrive su Facebook Tedeschi – è nata per porre un freno al triste fenomeno dello spopolamento. E seppur consapevoli che le agevolazioni contenute nell’Avviso Pubblico non rappresentano la panacea di tutti i mali siamo altrettanto convinti che possano costituire un primo passo verso la rivitalizzazione dei nostri piccoli borghi”. Per Tedeschi il reddito di residenza attiva non deve essere inteso come “una forma di assistenzialismo, bensì come un tentativo di creare economia sul territorio ed attrarre nuovi residenti, stimolando anche le persone provenienti da fuori regione che hanno voglia di cambiare stile di vita” e sottolineando che il si tratta del “primo strumento in favore della rivitalizzazione economica e rigenerazione urbana dei piccoli comuni che, di fatto, non esclude potenziali e future misure a vantaggio di coloro che già popolano, con coraggio, ne siamo consapevoli, di questi centri”.

(Nella foto: Pietracatella, Campobasso. Immagine d’archivio)