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Uragano Dorian, sette morti alle Bahamas ma “numero destinato a salire”. Declassato a categoria 2, ora si muove verso la Florida

Il ciclone ha stazionato per oltre 48 ore sopra l'arcipelago. Secondo il Centro nazionale Usa per gli uragani, nonostante la perdita di forza è potenzialmente più pericoloso: ha allargato il suo raggio d'azione a 100 chilometri. In allarme anche il South e North Carolina e la Georgia

L’uragano Dorian perde forza ma diventa potenzialmente più pericoloso e continua a lasciare dietro di sé una scia di morti. Sale infatti a sette il numero delle vittime alle Bahamas, dove l’evento atmosferico per ora ha fatto la maggior parte dei danni. Due persone che erano rimaste ferite ed erano state trasportate sull’isola di New Providence, sono decedute. Il ciclone ha stazionato per due giorni sopra l’arcipelago, devastando strade e case, e si sta ora muovendo con una velocità molto bassa, di circa 1,6 km/h, verso le coste statunitensi. Partito da una categoria 5, è ora stato declassato a categoria 2, ma secondo il Centro nazionale Usa per gli uragani ha allargato il suo raggio d’azione, arrivato a oltre 100 chilometri, e quindi non è da sottovalutare.

La conta dei danni e dei morti, però, è ancora da fare. Lo stesso premier delle Bahamas, che ieri ha commentato il passaggio del ciclone definendolo una “tragedia storica”, ha ricordato in conferenza stampa che queste “sono solo informazioni preliminari” e che “possiamo attenderci più morti”. Ancora alta l’allerta sull’arcipelago dove Dorian ha colpito duramente le isole di Abaco e Grand Bahama. Qui l’occhio del ciclone ha toccato terra con una forza inaudita e con un impatto che potrebbe avere conseguenze decennali. Alcune zone, dopo oltre tre giorni, sono ancora isolate e i soccorsi quindi non sono riusciti ad arrivare. Numerose le persone ancora intrappolate nelle loro case, con livelli d’acqua che hanno raggiunto anche due metri. Secondo i primi calcoli sono state distrutte o danneggiate almeno 13mila abitazioni. Il Papa, in volo verso l’Africa per un viaggio apostolico, ha chiesto una preghiera per “quella povera gente che da un giorno all’altro perde la casa, perde tutto, anche la vita”.

Intanto Dorian continua a spostarsi e secondo le autorità dovrebbe raggiungere la Florida entro la serata locale, prima di arrivare alla costa sudest degli Stati Uniti e agli stati della Georgia e del South e North Carolina. Proprio questi ultimi due, secondo l’Nhc, presentano il rischio più alto di inondazioni, con piogge attese fra i 13 e i 25 centimetri e onde che possono arrivare anche oltre i 2 metri. L’occhio dell’uragano dovrebbe passare sopra le loro coste fra giovedì e venerdì mattina. Il rischio nel sunshine state è soprattutto per chi vive nelle zone costiere: Dorian potrebbe causare un forte innalzamento del livello del mare anche di due metri. Da qui l’ordine di evacuazione, obbligatorio in una decina di contee, tra cui quella di Dubal, che include Jacksonville, una delle città più popolate, e di Palm Beach, dove si trova il resort Mar-a-Lago di Donald Trump. Nella giornata di ieri sono stati migliaia i voli cancellati. Diversi anche gli aeroporti chiusi, tra cui quello di Orlando. Anche la Georgia ha dichiarato lo stato di emergenza: a Savannah, una delle città più grandi degli Usa, è stato ordinato il coprifuoco alle 21 locali (le 3 di notte in Italia) fino alle 6 del mattino.