Scuola

Roma, le scuole riaprono ma senza mense: lavoratori in sciopero il 16 e il 17 settembre

Lo stop riguarda i nidi e le scuole d'infanzia della capitale. I sindacati chiedono il ritiro del bando che metterebbe a rischio le garanzie occupazionali e la qualità del servizio destinato ai bambini delle scuole romane

A Roma le scuole riapriranno senza mense. I lavoratori delle mense scolastiche dei nidi e delle scuole d’infanzia della capitale hanno infatti proclamato uno sciopero il 16 e il 17 settembre: “Il bando della refezione scolastica – scrive la Filcams Cgil Roma Lazio su Facebook annunciando lo sciopero – continua a mancare di tutele e garanzie sia sul profilo lavorativo che per tutti i bambini e le bambine che frequentano le scuole di Roma Capitale”.

Il bando al centro della protesta è quello sulla refezione scolastica. Una gara che, secondo i sindacati, mette a rischio anche la qualità del servizio destinato ai bambini delle scuole romane: il prezzo del pasto proposto alle aziende, infatti, è di circa 4 euro, all’interno dei quali sono però compresi, afferma ancora il sindacato, gli investimenti sulla riqualificazione dei luoghi, il costo del personale, il costo per le materie prime, il costo della gestione bancaria e aziendale e le attrezzature: “Da questa specifica – scriveva il sindacato dei lavoratori dei servizi a giugno lanciando la campagna “A settembre non aprirete” – si evince che il ‘vero’ costo del pasto si aggira attorno ai 2 euro senza distinzione tra tipologie di scuole, infatti i nidi che dovrebbero avere un costo maggiore sono messi alla pari delle materne e delle elementari”.

“Qualche mese fa abbiamo usato l’hashtag #aSettembreNonAprirete, quattro parole che preannunciavano un autunno caldo e siamo, purtroppo, stati profetici. L’Amministrazione Capitolina, la sindaca Virginia Raggi e l’Assessora alla Persona Laura Baldassarre si sono dimostrate sorde davanti a qualsiasi richiesta fatta dalle Organizzazioni Sindacali”, spiega la Filcams, che rilancia alcune richieste specifiche, a partire dalla formazione per 170 cuoche senza qualifica e l’inserimento di una soglia minima per evitare una gara al massimo ribasso. L’associazione sindacale, inoltre, denuncia l’assenza di 330 cuoche delle scuole autogestite, risolvibile con un’integrazione al bando ante apertura delle buste, e la lesione dei diritti sindacali di assemblea e sciopero. Oltre a continuare a chiedere il ritiro del bando di Roma Capitale.