Media & Regime

Rai, Marrazzo sospeso dall’ufficio di corrispondenza in Israele: presunte irregolarità. Licenziato il produttore esecutivo

Dopo una segnalazione anonima, l'organo di ispezione interno avrebbe evidenziato alcune irregolarità contabili e di gestione. Per ora la posizione dell'ex governatore del Lazio è all'attenzione dei vertici Rai, che hanno già risolto il contratto del produttore esecutivo

Piero Marrazzo è stato sospeso dall’incarico di corrispondente Rai a Gerusalemme. La decisione dell’azienda è arrivata a seguito di un’ispezione operata dall’organismo di controllo interno all’interno della gestione della sede in Israele, su input di una segnalazione anonima. La verifica avrebbe messo in rilievo presunte irregolarità contabili e gestionali della sede. L’operato effettivo dell’ex presidente della Regione Lazio sarà ora approfondito dai vertici di Roma.

A comunicare la temporanea sospensione di Marrazzo dalla sua mansione di referente da Gerusalemme, in attesa degli esiti del provvedimento disciplinare, è una nota di Viale Mazzini. “La Rai, in seguito a una verifica, ha risolto il contratto del senior producer di Gerusalemme per responsabilità dirette relative ad irregolarità nella gestione amministrativa -si legge nel testo – In tale ambito, nella sua qualità di caposede, il corrispondente capo Piero Marrazzo è stato momentaneamente sospeso dalle sue funzioni in attesa degli esiti del procedimento disciplinare attualmente in corso”.

A quanto spiegano fonti Rai, le maggiori responsabilità sarebbero proprio in capo al produttore esecutivo, che infatti è stato immediatamente rimosso. Il giornalista ora dovrà spiegare le motivazioni relative all’omesso controllo e alle irregolarità rilevate “in misura minore” rispetto alla lettera ricevuta dall’azienda alcuni mesi fa. Marrazzo svolgeva il ruolo di corrispondente a Gerusalemme dal 2015, ma ultimamente pare avesse chiesto di rientrare a Roma per motivi personali. Contattato da IlFattoQuotidiano.it, l’ex governatore del Lazio ha riferito che a breve renderà pubblica la sua versione dei fatti.