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Eliana Michelazzo: “Mi hanno detto che Mark Caltagirone era un pentito, per questo non potevo vederlo. Ora sono in gravi difficoltà economiche”

L'ex manager di Pamela Prati a Fanpage rivela di essere alle prese con non pochi problemi economici: "Non entrerò nei dettagli ma la mail diceva che la mia posizione non era chiara quindi i pagamenti sono sospesi. Se non fosse stato per me, si penserebbe ancora che Mark Caltagirone esiste. Non è carino che si sia creata questa situazione

“Ho stornato alcune delle fatture legate a questa storia, si parlava di truffa e mi sembrava corretto. A parte quello, però, ci sarebbero dovuti essere una serie di pagamenti che a oggi sono stati sospesi. Quei soldi li aspetto, mi servono per vivere. Mi sembra giusto che io sia pagata visto che ho perso il lavoro. Sono stata a Ibiza con 200 euro in tasca. Ho spese, scadenze. Mi sono ritrovata dal fatturare 100 mila euro l’anno a smettere completamente di guadagnare. Anche i partner con i quali la mia agenzia collaborava si sono ritirati. Hanno preferito smettere di lavorare con la Aicos”, due mesi dopo la confessione sull’inesistenza di Mark Caltagirone torna a parlare Eliana Michelazzo.

L’ex manager di Pamela Prati a Fanpage rivela di essere alle prese con non pochi problemi economici: “Non entrerò nei dettagli ma la mail diceva che la mia posizione non era chiara quindi i pagamenti sono sospesi. Se non fosse stato per me, si penserebbe ancora che Mark Caltagirone esiste. Non è carino che si sia creata questa situazione.” La corteggiatrice di Uomini e Donne ribadisce la sua versione dei fatti, con numerose contraddizioni, ribadendo di aver creduto all’esistenza di Simone Coppi e di aver mollato la presa solo negli ultimi due anni per concentrarsi sul lavoro.

Lo stesso sito aveva sostenuto che la Michelazzo avesse creduto a questa storia solo per sei mesi e avrebbe continuato la sceneggiata di comune accordo con Pamela Perricciolo, quest’ultima aveva spiegato l’esistenza delle chat per dimostrare la verdicità della storia all’esterno: “Per farlo credere a chi? Non c’era alcun motivo per inscenare botta e risposta per 10 anni. Ne ho tantissime, è tutto sul mio telefono”, ha commentato la titolare dell’Aicos Management.

Così la Michelazzo conferma di aver inventato rapporti con Barbara D’Urso, per consolarla dopo la rottura con l’inesistente Danny Coppi, e di non aver capito che era tutto finto nemmeno dopo essere stata convocata dalla polizia nel 2015 dopo una denuncia: “Sono stata una stupida. Credevo a tutto quello che mi dicevano. Durante l’interrogatorio mi dissero che io risultavo nubile e in quel momento mi gelai. Durante l’interrogatorio non risposi alle domande, mi fu consigliato di fare così. Mi dissero che Danny Coppi non si chiamava Danny Coppi ma io pensai che, visto che viveva sotto copertura e utilizzava un altro nome, era normale che l’ispettore pensasse che non esisteva alcun Danny.”

Non manca un riferimento a Mark Caltagirone, Dagospia aveva svelato l’inesistenza del futuro sposo di Pamela Prati. Giustifica così le sue numerose contraddizioni, prima aveva detto di averlo di persona poi solo in video. Le erano però state mostrate immagini differenti: “In realtà me ne ero accorta perché avevo visto foto di Mark Caltagirone con la faccia di Marco Di Carlo per due anni. Quando ho detto a Pamela Perricciolo che l’uomo in macchina con lei non era lo stesso che avevo visto io, mi ha risposto che Caltagirone era un pentito. Per questo motivo mi avevano mostrato delle foto di un uomo diverso. Ci ho creduto perché credevo a tutto quello che mi diceva Pamela.”